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Indagine AIPO - SICP sulle Cure Palliative nel Malato Respiratorio

Pubblicati i risultati emersi dall’indagine conoscitiva promossa da AIPO e SICP sulle Cure Palliative nel Malato Respiratorio.

Nel mese di gennaio 2017 si è svolto a Milano il I° Corso Nazionale Cure Palliative nell’insufficienza respiratoria.

Il Corso, organizzato dall'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri - AIPO in collaborazione con la Società Italiana Cure Palliative - SICP, aveva lo scopo di sensibilizzare e formare tutti i sanitari che curano i malati respiratori nell’attivazione e applicazione delle cure palliative nelle fasi più avanzate.

A distanza di sei mesi è stata indirizzata ai discenti partecipanti una minisurvey, impostata dai responsabili scientifici del corso e curata da AIPO Ricerche, con quesiti a risposta chiusa e quesiti a risposta aperta.

L’obiettivo era quello di valutare il primo impatto di tipo formativo sulla prescrizione di oppiacei nella cura della dispnea refrattaria, avendo come termini di confronto l’abitudine prescrittiva antecedente al Corso e la abitudine prescrittiva, più consolidata, nella gestione del dolore refrattario.

L’analisi dei dati ha permesso di evidenziare che su 33 discenti che hanno risposto all’indagine conoscitiva circa la prescrizione degli oppiacei pre e post corso una soddisfacente percentuale di pneumologi (77.88%) utilizzava gli oppioidi nella terapia palliativa della dispnea refrattaria prima del corso, mentre un 28.13% non prescriveva assolutamente il farmaco. Dopo il corso, anche in assenza di risposta da parte di cinque discenti, l’attenzione alla prescrizione degli oppiacei è aumentata (89.29%), solo un 10.71% di sanitari non si è dimostrato convinto dall’utilizzo del farmaco.

In confronto la percentuale di sanitari prescrittori di morfina per il sintomo dolore è maggiore (81.82%) dei prescrittori per il sollievo dal sintomo dispnea refrattaria, con una percentuale dei non prescrittori minore rispetto ai non prescrittori per la dispnea refrattaria (18.8%).

Tra le problematiche rilevate nell’utilizzo del farmaco per la dispnea refrattaria emergono ancora parziale pregiudizio da parte dei colleghi e dubbi sulla posologia: mentre una quota di discenti non ha dubbi residui sul farmaco, una discreta quota di sanitari non risponde assolutamente al quesito.

L’aumento dell’attenzione alla prescrizione degli oppiacei nella dispnea refrattaria dopo il corso di Milano 2017 ben fa sperare in un cambiamento culturale sull’utilizzo degli oppiacei in termini di sollievo nella dispnea refrattaria, così come è avvenuto per la prescrizione degli stessi farmaci nel dolore refrattario. D’altronde le astensioni rilevate ai quesiti pertinenti l’utilizzo degli oppiacei nella dispnea refrattaria e la persistenza di una fetta del campione non ancora convinto sull’utilizzo del farmaco dopo il corso, unitamente alla rilevazione di non risposte in termini di eventuali dubbi residui sull’utilizzo del farmaco in tale contesto clinico, confermano la necessità di proseguire un’azione di tipo formativo per consolidare la rimodulazione delle cure in senso palliativo al fine di assicurare al paziente affetto da patologia respiratoria cronica evolutiva il sollievo dalla dispnea refrattaria alle cure tradizionali correttamente impostate.