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Giornata Mondiale della BPCO: nel mirino il problema della sottodiagnosi

“Difficoltà respiratoria? Pensa alla BPCO”: è questo il tema scelto per la Giornata Mondiale della BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), in calendario ogni anno il terzo mercoledì di novembre – e quindi nel 2025 mercoledì 19 novembre - organizzata dalla Global Initiative for Chronic Obstructive Lung Disease (GOLD) in collaborazione con professionisti sanitari e gruppi di pazienti affetti dalla patologia. Obiettivo, sensibilizzare l’opinione pubblica e condividere conoscenze su una malattia ancora ampiamente sottodiagnosticata, che resta la terza causa di morte nel mondo, è una delle principali cause globali di ospedalizzazione, uccide 425 persone ogni ora, e ha un impatto stimato sull’economia globale tra il 2020 e il 2050 – in assenza di investimenti mirati – pari a 4,3 trilioni di dollari. La prima Giornata Mondiale della BPCO si è tenuta nel 2002, e ogni anno, da allora, gli organizzatori hanno svolto attività in più di 50 Paesi. Diversi studi suggeriscono infatti che fino al 70% degli adulti con BPCO non è diagnosticato, e la percentuale cresce nei Paesi a basso e medio reddito (in Africa è stato avviato un grande progetto – RACE Africa - per promuovere l'accesso ai farmaci per via inalatoria, la formazione di operatori sanitari, e l'educazione della comunità).

BPCO, una patologia sottodiagnosticata
Quest’anno il tema prescelto per l’iniziativa è “Short of Breath, Think COPD”, ovvero “Difficoltà respiratoria? Pensa alla BPCO”, proprio a richiamare il problema della sottodiagnosi caratteristico della patologia. “La BPCO è una malattia comune, prevenibile e curabile, ma la diffusa sottodiagnosi e la diagnosi errata portano i pazienti a non ricevere alcun trattamento o a ricevere un trattamento non corretto – affermano gli esperti GOLD - La diagnosi di BPCO dovrebbe essere presa in considerazione in tutti i pazienti che presentano affanno, tosse cronica o produzione di espettorato, una storia di infezioni ricorrenti delle vie respiratorie inferiori e/o una storia di esposizione a fattori di rischio come il tabacco, i combustibili da cucina o i rischi professionali”.
Ecco quindi, da GOLD, la lista dei fattori di rischio cui gli operatori sanitari devono prestare attenzione:

  • Età ≥ 35 anni
    • Esposizione a fattori di rischio (fumo di tabacco, inquinamento domestico, atmosferico, esposizione professionale)
    • Fattori genetici
    • Prematurità e fattori di svantaggio nella prima infanzia
    • Sintomi respiratori
    La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) ogni anno uccide nel mondo tre milioni di persone: e il numero è destinato ad aumentare a causa dell'invecchiamento della popolazione e della continua esposizione a fattori di rischio come il fumo di tabacco. “Sebbene il fumo di tabacco sia il principale fattore di rischio, l'eziologia complessa della BPCO – spiegano al GARD - coinvolge fattori genetici e ambientali, che hanno inizio nel grembo materno e progrediscono nel corso della vita”. 

L’appello GAAPP: implementare diagnosi e gestione della malattia
E dalla Global Allergy & Airways Patient Platform (GAAPP) arrivano altri dati sulla malattia: nel mondo la BPCO colpisce 391 milioni di persone un numero equivalente alla popolazione di 47 città di New York o 44 di Londra, 10 di Tokyo o 28 di Rio de Janeiro. Tuttavia, nonostante il suo impatto, continua a essere sottovalutata, sottofinanziata e sottotrattata nei sistemi sanitari di tutto il mondo. 
GAAPP lancia quindi un appello a operatori sanitari e decisori politici in tutto il mondo “ad adottare misure decisive implementazione di misure di qualità standardizzate per la diagnosi e la gestione della BPCO”.
Sebbene un sondaggio globale Ipsos 2025 testimoni che “la consapevolezza tra i decisori politici è aumentata dal 37% nel 2022 al 59% nel 2025”, e che “oltre tre quarti (76%) dei decisori politici riconoscono ormai che la BPCO rappresenta un grave onere per i sistemi sanitari”, la strada da fare è infatti ancora lunga. E per questo serve l’impegno di tutti.

BPCO e Consulta della Pneumologia
Un impegno nel quale la Consulta della Pneumologia è in prima linea: dopo la prima tranche del progetto “REMaRe Insieme”, che nel giugno scorso ha interessato otto città in nove giornate di spirometrie e visite pneumologiche gratuite permettendo l’identificazione di problemi respiratori nel 25% degli oltre 2.100 partecipanti all’iniziativa, la Consulta ha infatti reiterato il progetto con grande successo in altre cinque città italiane nel mese di ottobre, dedicandolo specificamente alla BPCO nel progetto “REMaRe – La Settimana della BPCO”.

 

Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS