- Pubblicazione il 16 Giugno 2025
Nella Regione Europea dell’OMS quasi 82 milioni di persone soffrono di patologie respiratorie croniche (CRD – Chronic Respiratory Diseases), con un ampio margine di sottodiagnosi e diagnosi errate, e un aumento della sola BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) entro il 2050 stimata al 23%. Il tutto per una perdita di produttività (30-64 anni) di circa 20,7 miliardi di dollari. Sono solo alcuni dei dati emersi dal primo Rapporto sulle malattie respiratorie croniche sviluppato da OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed ERS (European Respiratory Society), intitolato “Chronic respiratory diseases and health equity by 2050: a spotlight on chronic obstructive pulmonary disease and asthma in the WHO European Region” e basato su dati 2021. Un lavoro da cui si evince che – si legge nell’abstract – “nonostante i progressi nella riduzione della mortalità da CRD, il loro carico e le relative disuguaglianze rimangono elevati. La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l'asma sono le malattie croniche ostruttive più diffuse, con quasi l'80% dei decessi causati dalla BPCO. Con l'invecchiamento della popolazione e le molteplici crisi intrecciate, si prevede che i casi di BPCO aumenteranno del 23% a livello globale entro il 2050, con le donne e coloro che vivono nei Paesi a basso e medio reddito più colpiti… Nella regione sono evidenti le disparità, con un'alta prevalenza di CRD (Chronic Respiratory Diseases) nella parte occidentale, ma alti tassi di ospedalizzazione e mortalità nella parte orientale”. Non a caso il Report reclama azioni immediate e coordinate da parte di Governi, Agenzie e Istituzioni preposte alla tutela sanitaria delle persone, avanzando una serie di sollecitazioni precise.
I numeri delle CRD e l’esperto OMS
Veniamo ai dati principali evidenziati dal Rapporto nella Regione Europea dell’OMS, che comprende 53 Stati membri:
- Le malattie respiratorie croniche sono la sesta causa di morte nell’area
- Nel 2021 vivevano con una malattia respiratoria cronica 81.7 milioni di persone
- Ogni anno 6.8 milioni di persone ricevono una diagnosi di malattia respiratoria cronica
- Ogni anno quasi 400.000 persone muoiono per una malattia respiratoria cronica
- Quasi l’80% di tutti i decessi per malattie respiratorie croniche è causato dalla BPCO
- La perdita di produttività a causa delle malattie respiratorie croniche nelle età 30-64 anni è pari a 20,7 miliardi di dollari.
“Nel 2025, anno della quarta riunione di alto livello dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (NCD – Non Communicable Diseases), a settembre, e della formulazione del Programma europeo dell'OMS of Work 2.0 per il 2026-2030, l'urgenza di affrontare le CRD come una delle NCD prioritarie non è mai stata così grande” ammonisce infatti Hans Henri P. Kluge, Regional Director, WHO Regional Office for Europe. E prosegue: “L'entità delle CRD è stata trascurata, e queste patologie, negli ultimi decenni, hanno ricevuto un'attenzione politica limitata e finanziamenti insufficienti, il che ha portato a sottodiagnosi e diagnosi errate…Per cambiare rotta, dobbiamo agire in modo decisivo”.
Ecco allora come agire, secondo l’esperto OMS, per cercare di arginare la situazione:
- Rafforzare i sistemi sanitari, integrando le cure delle CRD in strategie più ampie per le patologie non trasmissibili con servizi sanitari primari più forti collegati a cure specialistiche trasformate, assicurando finanziamenti sostenibili e garantendo un approccio lungo tutto l'arco della vita;
- Rafforzare la prevenzione e l'equità sanitaria: affrontare le cause alla radice - tabacco, inquinamento atmosferico, rischi professionali - dando priorità alle comunità meno servite e riducendo le disparità.
- Promuovere la ricerca e l'innovazione: fissare obiettivi misurabili, investire in dati, scienza e collaborazione transfrontaliera per trovare soluzioni e colmare le lacune di conoscenza.
“Questo Rapporto non è solo un documento, ma un invito all'azione – precisa, infatti, Kluge - È una testimonianza del potere dell'innovazione, della solidarietà e dell'apprendimento condiviso nella nostra Regione”.
I messaggi chiave per passare all’azione
Ecco allora, in concreto, i messaggi-chiave che il Rapporto mette nero su bianco, in modo che all’acquisizione di consapevolezza si affianchino al più presto azioni concrete.
1. Le CRD sono in gran parte prevenibili e gestibili, eppure continuano a contribuire in modo determinante all'onere delle NCD nella regione europea dell'OMS. Molti decessi sono dovuti a complicazioni e co-morbilità - rendendo il loro reale impatto sulla mortalità per tutte le cause facile da ignorare ma critico da affrontare.
2. I progressi nelle CRD sono minati dalle crescenti disuguaglianze nazionali e regionali, che comportano un pesante - ma non misurato - onere economico per gli individui, le società e i governi, con le comunità più vulnerabili colpite più duramente e più rapidamente.
3. L'integrazione delle cure per le CRD nella copertura sanitaria universale colmerà le lacune in termini di equità, amplierà l'accesso e migliorerà i risultati.
4. Una governance più forte e strategie integrate per le NCD - sostenute da finanziamenti razionali e dalla collaborazione - sono essenziali per prevenire le CRD e soddisfare le esigenze delle persone che ne sono affette.
5. Sistemi sanitari di alta qualità - basati sull'equità, la tempestività e l'integrazione - possono fornire risultati migliori.
6. Un'assistenza integrata e centrata sulle persone è l'unica strada da percorrere - attraverso la prevenzione, la diagnosi, il trattamento, la riabilitazione e le cure palliative
7. La prevenzione delle CRD è presente, ma ancora trascurata: investire nell'assistenza primaria e nella sua capacità diagnostica delle CRD supportata da team ben formati e strumenti intelligenti può fare la differenza.
8. A differenza di altre principali NCD, le CRD non hanno obiettivi globali solidi, il che ostacola la definizione delle priorità nazionali e rallenta i progressi.
9. Un finanziamento sostenuto può dare impulso alla ricerca e all'innovazione, consentendo decisioni più rapide e basate su dati concreti in tempi normali e in situazioni di crisi.
10. La collaborazione interregionale e gli investimenti in strumenti di ricerca guideranno l'innovazione nel campo della salute pubblica e la prevenzione e il controllo della CRD.
11. La salute digitale e l'IA offrono un potenziale di trasformazione, ma devono essere studiate, convalidate e implementate in modo equo.
Fin qui la call to action alla Politica e le (alquanto ottimistiche) speranze. Il Rapporto esamina poi la disomogeneità geografica nella distribuzione delle CRD (dai 3 casi su 100 persone del Turkmenistan ai 16 su 100 del Regno Unito), con previsioni al 2050 per l’Italia a metà graduatoria, attorno ai 10 casi su 100 persone, ma nel 2021 decima nella classifica della mortalità per l’area, preceduta da Grecia, Belgio, Norvegia, Portogallo, Ungheria, Paesi Bassi, Regno Unito e Danimarca, che capeggia la classifica.
Vengono inoltre presi in esame anche i fattori di rischio, che “comprendono influenze nocive ambientali, occupazionali e comportamentali inalatorie. Il tabacco si distingue come il principale fattore di rischio evitabile per una serie di condizioni respiratorie e non respiratorie, con danni che iniziano non appena si fuma la prima sigaretta. Inoltre, l'aumento dei sistemi elettronici di somministrazione della nicotina (sigarette elettroniche) e dei prodotti del tabacco riscaldati aggiunge complessità a questo problema, ponendo nuovi rischi che riguardano sia gli individui che la popolazione in generale – ammonisce il rapporto - L'inquinamento dell'aria interna ed esterna, che si riferisce alle sostanze nocive presenti nell'aria che respiriamo sia all'interno delle case che nell'ambiente, è il secondo fattore di rischio più significativo per le CRD in generale e il principale fattore di rischio per i bambini. Tra gli altri fattori che contribuiscono in modo significativo alle CRD vi sono le esposizioni professionali, le temperature estreme e i fattori metabolici come l'indice di massa corporea alto o basso, i problemi di sviluppo nell'infanzia e le infezioni respiratorie”.
E benché negli ultimi decenni prevenzione e nuovi approcci terapeutici abbiano ridotto i tassi di mortalità per le CRD sia a livello globale che nella Regione, “tuttavia il loro contributo alla mortalità cardiovascolare, oncologica e per tutte le cause, al carico delle NCD, alla diminuzione della qualità della vita, alle disuguaglianze e alle disuguaglianze nella Regione e all'interno di ciascun Paese richiede grande attenzione e azioni forti sostenute da investimenti adeguati” si legge ancora.
E a rincarare la dose interviene anche la Presidente ERS Silke Ryan: “Respirare è una delle funzioni essenziali della vita. Ogni giorno facciamo circa 22.000 respiri eppure, collettivamente, diamo poca importanza alla salute delle vie respiratorie – ammonisce - Nel mondo di oggi, in rapida evoluzione, dobbiamo affrontare sfide enormi. Le malattie croniche, che costituiscono la principale causa di morte a livello mondiale, rappresentano una grave crisi sanitaria globale. Essendo tra le principali NCD, le CRD sono spesso una causa sottovalutata di morte e disabilità che ostacola i progressi verso gli obiettivi delle Nazioni Unite in materia. È allarmante notare che l'onere delle CRD colpisce le popolazioni in modo sproporzionato, con i gruppi a medio e basso reddito più colpiti. Abbiamo il potere di cambiare questa situazione; molti dei fattori di rischio che determinano il carico di malattia sono danni evitabili: esistono interventi basati sull'evidenza ed economicamente vantaggiosi che possono affrontare le minacce e le disuguaglianze che sono così prevalenti. Per ottenere questo cambiamento, dobbiamo adottare approcci innovativi, collaborativi e strategici per costruire sistemi sanitari resilienti”.
Ma non è tutto: “Dobbiamo cambiare la mentalità. Dobbiamo dedicare la nostra attenzione al miglioramento della salute respiratoria…- incalza Ryan - Questo rapporto (il primo in assoluto nella Regione europea dell'OMS) è un passo avanti fondamentale per accelerare i progressi. Sebbene i riflettori siano puntati sull'asma e sulla Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, esso ci fornisce un trampolino di lancio per affrontare l'intero spettro delle CRD”.
In allegato il Rapporto OMS
Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS