- Pubblicazione il 06 Giugno 2025
Il primo in fila nella sala d’attesa del truck è un signore biondissimo, bermuda a fiori, camicia a colori sgargianti e sneakers griffate: “Mi chiamo Carlo Urbano Alessio, ho 92 anni, abito di fronte, proprio lì, vede? Sono qui perché sto tutto sommato benino, però rientro da un lunghissimo viaggio aereo, in volo mi è mancato un po’ il fiato e mi son detto: ‘Andiamo a vedere come stanno i polmoni’”. Accanto a lui, allineato sulle sedie della sala d’attesa, un gruppo familiare di quattro: mamma, papà, nonna e figlio – un ragazzone sui vent’anni – tutti impazienti di soffiare nel tubo dello spirometro e di offrire il dito al saturimetro. Chiacchierano tra loro, mentre arriva una signora bionda, elegantissima: “Il nome no, non lo dico, e neanche l’età. Sono in pensione, passavo di qui e mi son detta: ‘Guarda un po’. Sono venuta perché aver cura di sé è un must, bisogna volersi bene: e sono qui per voler bene al mio respiro”.
C’è tanta gente, alla tappa milanese di “REMaRe Insieme”, l’iniziativa organizzata in otto città italiane – dal 5 al 17 giugno - da AIPO-ITS/ETS e SIP/IRS in collaborazione con la Consulta della Pneumologia. Nel capoluogo lombardo il truck attrezzato da ambulatorio mobile si è parcheggiato ieri, 5 giugno, in piazzale Cadorna, erogando gratuitamente e senza prenotazione spirometrie, saturometrie e visite pneumologiche. In tutto, dalle 9.00 alle 18.00, sono stati in molti a mettersi in coda compilando un breve questionario, aspettando il proprio turno per soffiare nello spirometro, e passando poi al tavolo allestito da A.M.O.R. Onlus (Associazione Malati in Ossigeno-ventiloterapia e Riabilitazione) che nella tappa milanese del roadshow offre la possibilità di misurare la saturazione dell'ossigeno nel sangue (SpO2). Infine, via contenti, dopo aver verificato (e magari rimediato l’indicazione a un approfondimento clinico o a una vita più salutare) lo stato di salute dei propri polmoni.
Ad assisterli, nei quattro ambulatori attrezzati con altrettante postazioni dedicate alla spirometria, medici pneumologi e infermieri specializzati volontari (quasi tutti in arrivo dal Policlinico di Milano), uniti da una forte fiducia nella prevenzione e dalla volontà di rendere - con la sponsorizzazione non condizionante di GSK e Menarini - un servizio utile ai cittadini. Servizio che è stato resto con professionalità, disponibilità e gentilezza, tratti distintivi della giornata milanese ma non solo.
I cittadini, dal canto loro, arrivano al truck spinti dalle motivazioni più varie: “Sono passato stamattina presto col cane e ho visto l’ambulatorio mobile in allestimento – racconta Stefano Balistreri, 56 anni, anche lui residente a due passi – A volte ho un po’ il fiato corto, ma la spirometria (per riuscire a farla bene mi è servito qualche tentativo) dice che è tutto ok. Sarà l’ansia. Il dottore mi ha comunque consigliato una visita di approfondimento per verificare la presenza di una leggera allergia ai pollini”.
Accanto a lui aspetta il suo turno Claudio, sempre 56 anni, “qui per dare un’occhiata alla situazione su consiglio del medico. Fumo troppo, anche due pacchetti al giorno – ammette – e la spirometria non l’ho mai fatta. Prima del COVID avevo fatto una RX ai polmoni ed era tutto ok: in quell’occasione il dottore mi aveva detto: ‘È adesso che deve smettere di fumare, non aspetti che le cose vadano male’. Non ci sono riuscito. Spero che oggi mi spaventino a sufficienza da convincermi a farlo”.
Altro gruppo familiare, tutto al femminile, quello composto da nonna Adriana, mamma Vanessa e figlia Marta, 22enne. “Sono venuta soprattutto perché è gratis – ammette con sincerità quest’ultima – E poi è un’iniziativa importante, che aiuta le persone, soprattutto quelle anziane e con pochi mezzi a disposizione”. Le fa eco nonna Adriana: “Sarà l’inquinamento, ma ho sempre un po’ di bruciore alla gola – racconta – e così mi sono detta: ‘Andiamo a dare un’occhiata’. Il saturimetro l’abbiamo anche a casa, e lo usiamo regolarmente insieme al misuratore di pressione arteriosa. Mio marito? Ci ho provato, ma non sono riuscita a convincerlo: gli uomini di queste cose hanno sempre un po’paura”.
Seduta accanto a lei c’è Jenny, anche lei pensionata: “Un tempo questi controlli li facevano le aziende, poi negli anni hanno tolto tutto, e dobbiamo arrangiarci. Sarebbe importante recuperare un po’ di stato sociale, se non per noi almeno per i nostri figli. Lo sa da dove arrivo? Dall’ospedale San Giuseppe, dove dopo avermi detto più volte di richiamare perché le agende del reparto non erano ancora aperte, oggi mi hanno prenotato una visita di controllo a settembre del 2026: ma le pare?”. E via a discutere coi vicini di coda, in gara per chi ha strappato l’appuntamento del SSN più lontano nel tempo.
Quanto ai camici bianchi a bordo del truck, con loro si chiude davvero in bellezza: “Siamo del reparto Pneumologia del Policlinico di Milano, settore Fibrosi Cistica – dicono a una voce Ludovica Maggioni, 27 anni, e Margherita Beretta, 29, infermiere presenti a bordo come volontarie – Ci hanno proposto di partecipare all’iniziativa, e abbiamo aderito con entusiasmo”. Il perché è presto detto: “Qui vediamo cose che in Reparto non ci capita di vedere – prosegue Ludovica – Noi non facciamo ambulatorio, e il rapporto con i pazienti qui è completamente diverso: la parte educativa e di prevenzione è fondamentale, ci interessava sperimentarla”. Ma non è tutto: “Siamo abituate a lavorare con pazienti cronici ben coscienti della loro condizione e dei loro limiti – le fa eco Margherita – Qui, invece, abbiamo di fronte una popolazione non informata e non consapevole, che magari trascura piccoli disturbi sui quali invece è bene agire tempestivamente, per evitare poi di peggiorare e di arrivare da noi in Reparto”.
Il viaggio di REMaRe Insieme – che prevede nove giornate in otto città italiane - è partito da Torino il 4 giugno, e dopo la tappa milanese prosegue oggi a Verona (6 giugno), Perugia (9 giugno), Bari (12 giugno), Reggio Calabria (13 e 14 giugno), Napoli (16 giugno) e Roma (17 giugno).
Nelle prime due tappe le cose sono andate molto bene: un segno tangibile che la salute respiratoria è importante, e che le persone ne sono sempre più consapevoli.
Alessandra Rozzi
Ufficio Stampa AIPO-ITS/ETS