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Cure palliative nelle patologie respiratorie croniche. Pubblicato il documento AIPO-ITS-SICP-ARIR-SIMRI

Pubblicato il documento dal titolo: “Le cure palliative nella persona con patologia respiratoria” frutto del lavoro sinergico dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO-ITS), Società Italiana di Cure Palliative (SICP) - Associazione Riabilitatori dell'Insufficienza Respiratoria (ARIR) - Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI).

L’obiettivo del documento è quello di proporre un modello etico di medicina respiratoria, applicabile ad altri ambiti della medicina, al quale fare riferimento nel declinare protocolli gestionali relativi ai propri indicatori, sanitari e territoriali, e alle risorse disponibili.

Il documento si muove, in un’ottica multidisciplinare, nel panorama italiano delle cure palliative nelle cronicità respiratorie con un taglio più operativo rispetto a quello fornito da semplici linee guida. Si rivolge a tutte le figure sanitarie coinvolte nel percorso di cura quali pneumologo, fisioterapista respiratorio, infermiere professionale, medico di medicina generale e palliativista.

Gli autori del lavoro evidenziano come la presenza di insufficienza respiratoria acuta o cronica sia spesso interpretata come la fase terminale delle malattie respiratorie croniche evolutive, neoplastiche e non; tra queste in particolare la BPCO e l’IPF. In questi pazienti si osserva una grande variabilità nella pratica di fine vita, principalmente perché i medici non sono sempre in grado di predire correttamente la sopravvivenza. C’è bisogno di fare chiarezza sul processo decisionale da seguire prima del manifestarsi dell’insufficienza respiratoria acuta. In effetti, una scarsa qualità di vita percepita non è necessariamente correlata con una chiara volontà di rifiutare il supporto meccanico invasivo o non invasivo. Gli esperti sottolineano come da tempo sia stato suggerito di iniziare le cure palliative più precocemente, insieme alle terapie specifiche, rispetto ai momenti di maggior gravità dei sintomi. I pazienti eleggibili per le cure palliative, che in alcuni studi hanno rappresentato più del 50%, sono quelli che lamentano dispnea, dolore, stanchezza e depressione. Tra le misure di comfort per la palliazione, l’ossigeno viene spesso prescritto in modo non appropriato anche quando i criteri per l’ossigenoterapia domiciliare a lungo termine non sono soddisfatti; inoltre il confronto con le concentrazioni di ossigeno presenti nell’aria atmosferica non ha dimostrato benefici sulla dispnea refrattaria. 

Gli esperti mettono in evidenza come l’unico farmaco con un effetto comprovato sulla dispnea refrattaria sia la morfina, anche se la letteratura recente indica l’utilizzo delle benzodiazepine per controllare l’ansia che può accompagnare la dispnea refrattaria. Infine, la ventilazione non invasiva può essere eventualmente utilizzata solo come misura di comfort per la palliazione per ridurre al minimo gli effetti avversi.

 

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Ufficio Stampa AIPO-ITS