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Presentato in AIFA il Rapporto Osmed 2018 sull'uso dei farmaci in Italia

Giovedì 18 luglio è stata presentata a Roma, presso l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), l’edizione 2018 del Rapporto sull’uso dei farmaci in Italia. Il documento, contenente i dati aggregati relativi al 2018, ha evidenziato che la spesa farmaceutica nazionale totale è stata pari a 29,1 miliardi di euro, di cui il 77% rimborsato dal SSN. In media, l’importo si è attestato a circa 482 euro per cittadino.

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Per quanto riguarda i farmaci dell’apparato respiratorio, questi rappresentano la settima categoria terapeutica a maggior spesa pubblica per il 2018, pari a 1.166 milioni di euro (19,28 euro pro capite). Il posizionamento complessivo di questa categoria è prevalentemente giustificato dalla spesa derivante dall’assistenza farmaceutica convenzionata (16,23 euro pro capite), mentre il contributo derivante dall’acquisto da parte delle strutture sanitarie pubbliche è di minore entità (3,05 euro pro capite).

L’analisi del profilo di farmacoutilizzazione per fascia d’età e genere conferma l’incremento dell’uso dei farmaci dell’apparato respiratorio nelle fasce d’età estreme: le più alte prevalenze si riscontrano nei bambini al di sotto dei 5 anni e negli individui con età superiore ai 75 anni; in questi ultimi, la maggiore prevalenza d’uso è imputabile al trattamento della broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Non vi sono differenze rilevanti tra i due generi, anche se la prevalenza risulta lievemente superiore nelle donne, ad eccezione dei soggetti con età superiore ai 75 anni, dove risulta più elevata nel genere maschile.

Parallelamente, anche la spesa pro capite sostenuta dal SSN varia con l’età dei pazienti, fino a raggiungere il valore massimo di 50,7 euro pro capite nella fascia di età superiore ai 75 anni con un diverso contributo da parte dei due generi (68,8 euro pro capite nel genere maschile e 38,7 euro pro capite nel genere femminile).

Nell’ambito dell’assistenza convenzionata, la spesa registra un calo del -1,0% rispetto al 2017, a fronte di una lieve riduzione dei consumi (-0,4%), di una riduzione dei prezzi (-1,9%) e uno spostamento verso quantità più costose (effetto mix: +1,3%). Scendendo nel dettaglio delle categorie terapeutiche al IV livello ATC, la classe degli adrenergici e altri antiasmatici è quella con il valore più elevato sia in termini di spesa (7,86 euro pro capite) che di consumo (12,0 DDD).

Le duplici associazioni fisse (corticosteroide/beta-agonisti a lunga durata d’azione) quali, ad esempio, beclometasone/formoterolo, salmeterolo/fluticasone, fluticasone/vilanterolo rappresentano il 38,6% della spesa per questa categoria terapeutica.

Per quanto riguarda i primi 30 principi attivi a maggiore impatto sulla spesa farmaceutica convenzionata, troviamo al decimo posto l’associazione fissa beclometasone/formoterolo seguita da salmeterolo/fluticasone, (undicesimo posto), fluticasone/vilanterolo (tredicesima posizione) e infine tiotropio al ventiquattresimo posto.

Le associazioni fisse fluticasone/vilanterolo, budesonide/vilanterolo e beclometasone/formoterolo sono presenti anche tra i 30 principi attivi a maggiore variazione di spesa convenzionata rispetto all’anno precedente collocandosi rispettivamente al secondo (+18,0%), terzo (+17,6%) e nono posto (+9,2%).

Sul versante delle strutture sanitarie pubbliche è stato registrato un incremento significativo della spesa (+44,9%), associato ad un lieve incremento dei consumi (+1,7%) rispetto al 2017. Le molecole che da sole contribuiscono al 67,8% della spesa sono l’omalizumab (23,3%) e l’ivacaftor, specifico per il trattamento di pazienti affetti da fibrosi cistica, da solo (15,9%) o in associazione con il lumafactor (28,6%).

L’associazione ivacaftor/lumafactor presenta anche una rilevante variazione di spesa (>100%) rispetto al 2017. In questa categoria si registrano variazioni di spesa significative (>100%) anche per il mepolizumab, anticorpo monoclonale umanizzato indicato come terapia aggiuntiva per l’asma eosinofilico refrattario severo in pazienti adulti, adolescenti e bambini di età pari o superiore a 6 anni.

Ufficio stampa AIPO