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Cybersecurity in sanità, nasce il primo gruppo di studio italiano

Garantire e monitorare la sicurezza dei sistemi informativi in ambito sanitario, promuovere la crescita culturale sul tema della sicurezza dei sistemi informativi e dei dispositivi connessi in rete. Questi gli obiettivi di Cybersecurity, il neonato gruppo di studio coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e formato da esperti afferenti a diverse realtà accademiche italiane.

Il progetto vede il coinvolgimento attivo di due strutture dell’Istituto: il Centro nazionale per la telemedicina e il Centro nazionale per le tecnologie innovative in sanità pubblica che collaboreranno con la polizia postale.

“Per consentire il pieno sviluppo nel sistema sanitario italiano di servizi basati sull’uso coordinato, efficace e sicuro, delle tecnologie digitali e di telecomunicazione” spiega Francesco Gabbrielli, direttore del Centro nazionale per la telemedicina “è di primaria importanza proteggere i dati sanitari dei cittadini in modo uniforme su tutto il territorio nazionale da attacchi informatici.” “Il Gruppo” precisa Gabbrielli “studierà strategie specifiche per migliorare costantemente la difesa delle strutture sanitarie del Paese da attacchi informatici di varia natura e si occuperà anche di definire adeguati e aggiornati sistemi di formazione per le professioni sanitarie, con l’obiettivo di sviluppare maggiore consapevolezza dei rischi cyber in sanità, diffondere la conoscenza tecnica e raccomandare le migliori pratiche di protezione”.

Numerose le lacune da colmare, come ricorda Mauro Grigioni, direttore del Centro nazionale di tecnologie innovative in sanità pubblica. “Norme e regolamenti ci sono e l’Iss lavora da anni per migliorare la gestione del rischio delle tecnologie in sanità in modo da garantire la sicurezza per i pazienti. Tuttavia – commenta Mauro Grigioni – risulta ancora insufficiente la consapevolezza di quanto siano importanti i comportamenti nell’usare i dispositivi connessi in rete, per la salvaguardia dell’atto medico e dei dati dei pazienti”.

In questo scenario è fondamentale il ruolo della Polizia Postale che ribadisce come i dati sanitari siano oggetto di interesse da parte dei pirati informatici e come sia importante rimanere vigili su questi aspetti. “E’ opportuno” afferma il direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Nunzia Ciardi “dedicare le nostre maggiori attenzioni alla ricerca di soluzioni di cybersicurezza adeguate al livello attuale della minaccia globale, in un momento storico nel quale il numero degli attacchi informatici fa registrare un netto incremento su scala mondiale. Progetti come quello odierno (il gruppo di studio, ndr) percorrono la migliore strada possibile, perché coniugano l’elevatissima qualificazione professionale degli attori coinvolti, all’utilizzo di quei modelli virtuosi di partenariato pubblico-privato, senza i quali è oggi impossibile realizzare un’efficace azione di prevenzione e contrasto”.

Alle attività del gruppo di studio partecipano, oltre agli esperti dell’Iss e della Polizia postale, Fabrizio Baiardi (Università di Pisa); Claudio Cilli (Rome Chapter Isaca); Alberto Marchetti Spaccamela (Università di Roma La Sapienza); Gabriele Faggioli e Maria Cristina Daga (Clusit, Politecnico di Milano); Giuliano Pozza (Aisis); Paolo Prinetto (Cini); Maurizio Rizzetto (Aiic); Francesco Vellucci (Digital Sit) e Stefano Zanero (Politecnico di Milano).

Ufficio Stampa AIPO