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Al via il progetto "Il pediatra come facilitatore di smoking cessation". Il contributo di AIPO

FIMP, SIMRI E AIPO insieme per migliorare la preparazione dei medici che devono convincere giovani e genitori a smettere per sempre con le sigarette. In Italia un bimbo su 5 cresce in una casa in cui gli adulti fumano regolarmente e il 12% degli adolescenti è già tabagista

Convincere i genitori di bambini con malattie respiratorie a smettere per sempre di fumare e, al tempo stesso, aiutare gli adolescenti a buttare via il pacchetto di sigarette prima che sia troppo tardi. Si tratta di due interventi di prevenzione strettamente correlati.

In Italia infatti, un bambino su cinque cresce in una casa in cui è consentito fumare e questo aumenta il rischio di acquisire uno stato di dipendenza da grandi ma anche di sviluppare precocemente una malattia fumo correlata. Il pediatra può svolgere un ruolo educativo importante. Per questo motivo, al fine di fornire una corretta preparazione ai professionisti, la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), la Società di Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI) e l'Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) danno il via a un progetto educazionale dal titolo “Il pediatria come facilitatore di smoking cessation”.

Dopo il grande successo del primo corso che si è svolto a Salerno, le attività formative si sposteranno a Roma (7 ottobre 2017) Torino, e Firenze. Obiettivo dei corsi, condotti con modalità interattiva e dedicando ampio spazio alla pratica del corretto approccio al colloquio motivazionale, è quello di fornire strumenti adeguati ad affinare le competenze del pediatra per stimolare, orientare e gestire il problema del tabagismo nei genitori (comprese le donne in gravidanza) e nei più giovani.

“Vogliamo porre le basi di una rete che metta in relazione gli interventi di primo livello messi in atto dal pediatra con quelli di secondo livello effettuati nei centri antifumo pneumologici - afferma il dott. Renato Cutrera presidente nazionale SIMRI -. Il fumo, sia attivo che passivo, è uno dei principali fattori di rischio per le malattie respiratorie infantili come l’asma. Gli interventi non sono però rivolti solo ai pazienti ma soprattutto ai cittadini non sintomatici ancora giovani per orientarli nell’ottica di una strategia di prevenzione dei danni da fumo di tabacco”.

“Il 12% degli adolescenti italiani fuma regolarmente - aggiunge il dott. Giampietro Chiamenti presidente nazionale FIMP -. Otto tabagisti su dieci ha iniziato a fumare prima di aver compiuto 20 anni. Stiamo dunque parlando di un comportamento estremamente pericoloso e che interessa anche i giovani. Il pediatra può e deve fare di più per educare sia i ragazzi che i genitori. Con questa iniziativa itinerante vogliamo migliorare la preparazione degli specialisti su un tema di salute pubblica sempre più importante come la lotta al tabagismo”.

”E’ la prima volta afferma la dott.ssa Paola Martucci responsabile del gruppo di studio Educazionale. Prevenzione ed Epidemiologia dell’AIPO, che due Società Scientifiche di Medicina Respiratoria, una dell’età pediatrica e l’altra dell’età adulta, si incontrano su un tema condiviso di prevenzione delle malattie respiratorie, promuovendo concretamente l’acquisizione di abilità professionali per attuare il Minimal Advice antitabagico in ambito pediatrico, secondo i criteri della EBM ed in collaborazione con i professionisti dei Centri Antifumo a conduzione pneumologica dell’AIPO. I tempi sono maturi perché si attuino azioni sinergiche per la lotta contro il fumo, condividendo percorsi diagnostico/terapeutici comuni adattati alle varie fasi della vita.”

Ufficio stampa AIPO
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