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Trasparenza: promosse Asl e strutture ospedaliere ma Nord e Sud ancora lontani

Migliora l’adesione delle aziende sanitarie italiane alle norme che regolano trasparenza e prevenzione della corruzione ma evidenti risultano le differenze fra Nord e Sud del Paese.

A rivelarlo è il “Primo Rapporto sullo stato di attuazione delle azioni adottate dalla sanità pubblica in materia di trasparenza e integrità” realizzato dall’ Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (Agenas) in collaborazione con l’associazione Libera.

Nel luglio 2015 sono stati monitorati i siti web di 142 aziende sanitarie locali, provinciali e regionali; 80 aziende ospedaliere e universitarie e 18 Irccs. Gli autori del report hanno concentrato la loro attenzione sulla pubblicazione online di materiale quale documenti di bilancio, bandi di gara e di concorso, rapporti con le strutture private accreditate, liste d’attesa e organizzazione delle “giornate della trasparenza” così come previsto dal decreto legislativo 33/2013 attuativo della legge 190/2012.

Secondo quanto emerso, le regioni più virtuose sono Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia dove si registrano i tassi di adempimento più alti. Ampi margini di miglioramento sono stati riscontrati in Molise, Campania e Calabria dove percorsi volti a garantire una maggiore trasparenza faticano a decollare.

A livello nazionale, confrontando i dati da dicembre 2014 a luglio 2015, si documenta una crescita media del tasso di adempimento alle norme dell’8,5% con percentuali diverse fra le aree geografiche: +10% al Nord, +9% al Centro, +8% al Sud e +7% nelle Isole.

Dalla ricerca svolta da Agenas e Libera emerge che il 17% delle aziende sanitarie non abbia pubblicato il bilancio preventivo del 2014 e l’8% il bilancio consuntivo del 2014. Per quanto concerne questo aspetto le Regioni meno adempienti sono la Sicilia (39%) e la Sardegna (36%), seguite dal Molise che riporta un tasso di adempimento pari a zero.

Altro indicatore importante, oggetto di analisi da parte degli autori, è stata la trasparenza delle liste d’attesa. Infatti, lo spazio riservato alle liste d’attesa nelle pagine web monitorate ha mostrato un “soddisfacente e crescente livello di adempimento” nel 93% dei siti web delle aziende sanitarie e una discreta disponibilità su specifiche tipologie di prestazioni (88%).

“Il percorso intrapreso dal sistema sanitario in materia di etica, trasparenza ed integrità registra una sempre maggiore applicazione, a significare che l’attuazione della normativa non è più concepita come un mero adempimento burocratico ma come presa di coscienza delle organizzazione sanitarie dell’importanza della trasparenza come leva strategica per consentire il miglioramento ed un concreto cambiamento culturale di tutti gli operatori sanitari, tanto più che si tratta di un settore che per funzione sociale è tra i più vicini alla persona in un momento di vulnerabilità e fragilità”, commenta il direttore generale di Agenas, Francesco Bevere.

“Il diritto alla salute è pretesa primaria delle persone, assicurata dalla Costituzione italiana” commenta Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac).  “Il valore del diritto alla salute come “interesse della collettività” ne esalta il significato di diritto fondamentale e amplifica la sua dimensione di principio supremo dell’ordinamento. In un terreno così delicato il contrasto alla corruzione assume un ruolo centrale  e va, in primo luogo, inteso come cultura della trasparenza che consente la verifica costante degli strumenti, dei tempi e dei modi di attuazione dei trattamenti sanitari.”

IL RAPPORTO

 

Ufficio Stampa AIPO