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Mario De Palma
…di Rassegna troviamo in apertura un Commentario di Venerino Poletti sulle recenti linee guida sulla diagnosi della fibrosi polmonare idiopatica, un riferimento importante per la pratica clinica in cui sono codificate le varie combinazioni fra quadro clinico, radiologico e, se necessario, istopatologico per formulare una diagnosi con elevato grado di confidenza.
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Commentario

Le linee guida sulla fibrosi polmonare idiopatica: considerazioni e alcune critiche (costruttive)
Diagnostic guidelines on idiopathic pulmonary fibrosis: comments and some (positive) criticisms
Venerino Poletti
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Documento

Unità di Terapia Intensiva Respiratoria: update 2018
Respiratory Intensive Care Unit: 2018 update
Teresa Renda, Giovanna Arcaro, Stefano Baglioni, Giuseppe Brunetti, Annalisa Carlucci, Biagio Carlucci, Piero Ceriana, Enrico Maria Clini, Marco Confalonieri, Renato Cutrera, Amir Eslami, Vanni Galavotti, Santino Marchese, Corrado Mollica, Maria Giovanna Paglietti, Enrico Perretta, Lara Pisani, Raffaele Scala, Antonio Starace, Guido Vagheggini, Andrea Vianello, Michele Vitacca, Antonio Corrado
Abstract. Il presente Documento sulle Unità di Terapia Intensiva Respiratoria (UTIR) è un aggiornamento delle precedenti edizioni pubblicate su “Rassegna di Patologia dell’Apparato Respiratorio” nel 1994 e 2004,  rispettivamente. Nel Documento sono confermati i tre differenti livelli di cura per i pazienti respiratori critici (Unità di Monitoraggio, Unità di Terapia Intermedia, UTIR) e aggiornati i criteri per l’ammissione in UTIR e le condizioni cliniche che necessitano invece di trattamento in Terapia Intensiva Generale. I modelli organizzativi delle UTIR e delle Pneumologie sono eterogenei a livello nazionale e dipendono dal tipo di organizzazione della realtà ospedaliera locale.
La necessità di aggiornare i contenuti del Documento pubblicato nel 2004, considerando il quadro sanitario di riferimento attuale, ha spinto l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) a proporre il presente Documento. Le novità contenute in questo aggiornamento rispetto al documento precedente riguardano l’inclusione di alcune nuove tecniche entrate a far parte delle attività svolte in Terapia Intensiva Respiratoria, nonché di nuovi capitoli quali la palliazione e fine vita, la riabilitazione respiratoria nel paziente critico e il ruolo della medicina di transizione in UTIR.
L’attuale Documento fornisce inoltre dettagli aggiornati per la gestione di qualità all’interno di queste strutture e riporta i dati della recente letteratura inerente le problematiche del rapporto costo-beneficio, costo-utilità e dell’outcome.
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Articolo originale

Survey nazionale AIPO sulla ossigenoterapia a lungo termine (OTLT) 2018
AIPO national survey on long-term oxygen therapy (LTOT) 2018
Elio Costantino, Biagio Carlucci, Esmeralda Kacerja, Monia Antonella Moio, Antonio Pontillo, Nico Romeo
Abstract. Per mettere in luce gli aspetti normativo-istituzionali e clinici che nelle varie regioni italiane vengono applicati riguardo l’Ossigenoterapia a Lungo Termine (OTLT) e quindi verificare se i criteri di Evidence Based Medicine (EBM) vengono rispettati, sulla piattaforma SurveyMonkey™ è stato predisposto un questionario composto da 35 quesiti ed inviato a tutti i presidenti regionali AIPO.
In 15 regioni su 19 (79%) esiste un documento di indirizzo regionale. In 11 regioni su 19 (58%) esiste una regolare informatizzazione delle prescrizioni. In 9 regioni su 19 (47%) è attivo un registro dei pazienti in OTLT. Il canale di erogazione della OTLT prevalente è risultato essere quello della gara di appalto. In 18 regioni su 19 (95%) sono definiti normativamente i “prescrittori”: tuttavia solo in 13 regioni i prescrittori sono “solo pneumologi”. In 6 regioni su 19 (31,5%) possono prescrivere OTLT anche anestesisti, internisti, geriatri o pediatri. In 16 regioni su 19 (84%) non vi sono criteri normativi restrittivi per i current smoker. In 17 regioni su 19 (89%) non è prevista firma di consenso informato alla prescrizione di OTLT. La fonte di ossigeno fisso più utilizzata per OTLT risulta essere quella a base di ossigeno liquido (77%), mentre il concentratore è utilizzato nel 23% dei casi. La fonte di ossigeno portatile più utilizzata continua pertanto ad essere lo stroller di ossigeno liquido. I criteri prescrittivi della OTLT per ipossiemia continua (PaO2 ≤ 55 mmHg) derivano sempre dai valori desunti dalla emogasanalisi arteriosa basale; tuttavia solo in 15 regioni su 19 viene utilizzata l’emogasanalisi in ossigeno per la titolazione. In quasi tutte le regioni è possibile prescrivere OTLT per ipossiemia latente (da sforzo e/o notturna). La percentuale di pazienti che ha una prescrizione di OTLT per ipossiemia latente è del 18% rispetto al totale. Di essi il 48% riceve prescrizione per ipossiemia da sforzo ed il 52% per ipossiemia notturna. È prevista la prescrizione di OTLT per ipossiemia borderline (PaO2 tra 56 e 60 mmHg) in tutte le regioni. In 11 regioni è prevista la prescrizione di OTLT a scopo palliativo (61%).
Nei pazienti ricoverati la prima prescrizione avviene più frequentemente il giorno stesso della dimissione (79%) che dopo un ulteriore periodo di follow-up post dimissione (21%); in 12 regioni su 18 è previsto un timing preordinato per i controlli dei pazienti in OTLT per verificarne la persistenza dei criteri prescrittivi (67%). In conclusione i dati della survey sono di estremo interesse, ma le linee guida e la pratica clinica dovrebbero essere più coerenti con i dati della EBM.
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Casi clinici

TB or not TB? Questo è il dilemma
TB or not TB? This is the dilemma
Kim Lokar Oliani, Davide Biondini, Federico Fracasso, Marina Saetta, Manuel G. Cosio
Abstract. La nocardiosi polmonare è una rara forma di polmonite, causata dai batteri Gram-positivi della specie Nocardia che possono causare infezioni particolarmente gravi, in particolare nei soggetti immunodepressi, ma non solo. La presentazione clinica e radiologica della nocardiosi polmonare è aspecifica e spesso sovrapponibile a quella di altre patologie infettive croniche più comuni, soprattutto della tubercolosi. Per tale motivo la diagnosi viene posta tardivamente, e questo sta alla base di un’elevata mortalità.
Presentiamo il caso di una donna con una storia clinico-radiologica suggestiva di tubercolosi, che si è rivelata invece una nocardiosi polmonare. La diagnosi corretta ha consentito di impostare un trattamento antibiotico mirato con risoluzione del quadro infettivo.
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Nuovo approccio allo pneumotorace iatrogeno
New approach to iatrogenic pneumothorax
Mario Tamburrini, Alessandro Matarese, Dipti Gothi, Umberto Zuccon
Abstract. Oggetto di questo case-report è stato un paziente con Pneumotorace (PNX) iatrogeno trattato con il Pleural Vent® (PV). Il paziente è stato sottoposto a biopsia polmonare percutanea ecoguidata. Essendo affetto da un grave enfisema centro lobulare, dopo la biopsia, ha sviluppato PNX. Abbiamo trattato il paziente con il PV. Il trattamento ambulatoriale del PNX è stato descritto per la prima volta nel 1968, con la valvola di Heimlich, ma l’esperienza a livello internazionale con il PV è limitata. La nostra analisi evidenzia questo come il primo caso di utilizzo in Italia; il device si è dimostrato efficace, sicuro e semplice da usare.
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Corrispondenza

Il pluridecennale inganno della nicotina ammoniacata
The decades-old deception of the ammonia nicotine
Vincenzo Zagà
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Immagini in Pneumologia Interventistica a cura di Pier Aldo Canessa e Angelo Gianni Casalini

Tubercolosi endobronchiale in paziente affetto da linfoma recidivante
Endobronchial tuberculosis in a patient with relapsing lymphoma
Maria Majori, Lucia Prezioso, Letizia Gnetti, Anna Giorgio, Daniele Barantani, Angelo Gianni Casalini
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Medical Humanities e Pneumologia

Il dibattito filosofico e scientifico moderno e la medicina. Terza parte - La competizione tra i programmi di ricerca scientifica e le prospettive della medicina clinica
The modern philosophical and scientific debate and medicine. Part three - The competition between scientific research programs and the perspectives of clinical medicine
Federico E. Perozziello
Abstract. La moderna filosofia della scienza o epistemologia ha cercato per tutto il XX secolo di delimitare il campo di cosa fosse scientifico o meno. Ha cercato di rendere certo il procedimento della ricerca, per poi confessare la propria relativa impotenza. Ne consegue che oggi possiamo definire con maggiore sicurezza che cosa non sia scientifico dall’affermare che cosa lo sia. Questo fatto non deve scoraggiare lo studio e la comprensione della natura, ma rendere più umili e consapevoli sui limiti della conoscenza umana. La medicina moderna ha rinunciato da tempo al dibattito epistemologico. Segue il procedimento induttivo e non si pone troppe domande. Un limite che la rende debole e disarmata davanti alle sfide delle possibilità nuove di manipolazione del corpo umano e delle coscienze.
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Radiology: Tips & Tricks

Un decorso festonato
A festooned course
Giorgia Dalpiaz
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