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Presentazione

In questo numero
In this issue
Mario De Palma
…di Rassegna troviamo in apertura un Articolo di revisione di Venerino Poletti e collaboratori relativo ai broncoscopi monouso, introdotti negli ultimi anni con l’obiettivo di superare sia i problemi logistico-organizzativi legati a necessità di pronta reperibilità sia il rischio di trasmettere infezioni ospedaliere.
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Articoli di revisione

Broncoscopi monouso: un nuovo strumento della pneumologia interventistica

Disposable broncoscopes: a new device for interventional pulmonology
Venerino Poletti, Piero Emilio Balbo, Giuseppe Failla
Abstract. I metodi correnti di reprocessing dei broncoscopi flessibili continuano ad essere talvolta inefficaci ancorché effettuati secondo linee guida e la carica batterica non del tutto abolita nonostante il miglioramento dei metodi di decontaminazione e di disinfezione. Il passaggio a strumenti sterilizzati o, come sottolineato nella nostra review, a broncoscopi monouso potrebbe ridurre il rischio di trasmettere infezioni a pazienti vulnerabili. Inoltre il rischio di danneggiare i broncoscopi riutilizzabili in alcuni particolari setting procedurali e/o assistenziali e i costi conseguenti potrebbero essere superati con l’utilizzo più esteso dei broncoscopi monouso.
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Bronchiectasie e sindromi bronchiectasiche: rivisitazione e aggiornamento in tema di immunopatogenesi, imaging e terapia
Bronchiectasis: review on immunopathogenesis, imaging and therapy
Francesco Belli, Alfonso Maria Altieri, Giovacchino Pedicelli, Franco Salvati
Abstract. Un rinnovato interesse per le bronchiectasie e le sindromi bronchiectasiche, soprattutto le forme non legate alla fibrosi cistica, trova la sua ragion d’essere nel reale incremento di questa patologia, sia nei bambini che negli adulti e nelle attuali, migliori possibilità diagnostiche, prima fra tutte, nell’ambito dell’imaging, l’HRCT (High-Resolution Computed Tomography). Diverse sono le condizioni morbose e i meccanismi patogenetici che possono provocare dilatazione, ad ogni livello, dell’albero bronchiale e il ben noto quadro sintomatologico caratterizzato da tosse cronica, espettorazione purulenta e dispnea più o meno intensa, talora corredato da una vera sindrome asmatiforme. Questa nuova situazione epidemiologica ha incoraggiato ulteriori studi riguardo l’eziologia, gli approcci diagnostici, gli aspetti clinici, ma soprattutto alcuni eventi patogenetici, quali le implicazioni immunologiche e genetiche, il ruolo del microbiota, le complicanze infettive, in sintesi la lunga e complessa “marcia” che conduce al danno tessutale. La gestione terapeutica di questi pazienti richiede un complesso approccio multidisciplinare fra pneumologo, fisioterapista e, talora, chirurgo; cardine della terapia medica è la somministrazione, anche per via aerosolica, di antibiotici, preventivi delle complicanze infettive e curativi delle stesse, soprattutto macrolidi e cefalosporine di nuova generazione. Le complicanze infettive di maggior impegno terapeutico rimangono quelle da Pseudomonas aeruginosa ed Haemophilus influenzae: diversi trial sono stati approntati al riguardo e nella nostra presentazione ne illustriamo tanto i risultati quanto le problematiche tuttora in discussione.
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Il sovraffollamento dei Pronto Soccorso in inverno e l’aumento dei posti letto nelle Pneumologie
Overcrowding in hospital emergency departments in winter and increase in beds in Respiratory disease units
Mario Del Donno, Antonio Di Sorbo, Assunta Micco
Abstract. L’aumento di incidenza e prevalenza delle malattie respiratorie croniche a livello mondiale determina un peso sociale rilevante sia a livello assistenziale che economico e rappresenta, per gli operatori sanitari e i decisori politici, una sfida importante da affrontare nella programmazione delle politiche sanitarie nazionali e mondiali. A tal fine andrebbero implementate politiche socio-sanitarie preventive atte alla incentivazione della disassuefazione dal fumo di sigaretta, alla riduzione dell’inquinamento atmosferico ed alla effettuazione più capillare di vaccinazioni, soprattutto nei pazienti ad alto rischio di riacutizzazioni infettive. Inoltre, diventa fondamentale una più corretta ed adeguata programmazione dei posti letto di Pneumologia negli ospedali, anche con l’attivazione di Unità di Terapia Semi-Intensiva Respiratoria, in grado di poter dare le giuste risposte terapeutiche a pazienti affetti da patologie respiratorie acute e/o croniche severe che affollano i Pronto Soccorso, oltre a liberare posti di pazienti meno critici dalle Rianimazioni.
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Serie "Medicina di genere in Pneumologia" a cura di Stefania Cerri

La complessa relazione tra genere femminile e ipertensione arteriosa polmonare
The complex relationship between female gender and pulmonary arterial hypertension
Alessandra Manes, Fabio Dardi, Enrico Gotti, Massimiliano Palazzini, Nazzareno Galiè
Abstract. L’Ipertensione Arteriosa Polmonare (IAP) è una forma rara di ipertensione polmonare e comprende un gruppo eterogeneo di condizioni cliniche: può essere “associata” a malattie del tessuto connettivo, HIV, ipertensione portale, shunt congeniti sistemico-polmonari e schistosomiasi oppure può manifestarsi come processo patologico “isolato” in assenza di patologie predisponenti (IAP idiopatica, ereditaria e da farmaci/tossine). In tutte queste condizioni, l’aumento della pressione polmonare è dovuto a un marcato rimodellamento proliferativo/ostruttivo intrinseco della parete dei vasi di resistenza polmonari. 
I dati epidemiologici dimostrano una chiara prevalenza del genere femminile; ciò è particolarmente evidente nelle forme di IAP “isolata”, mentre nelle forme “associate” il rapporto femmine/maschi risulta influenzato dalle caratteristiche epidemiologiche della patologia di base. Le principali ipotesi per giustificare l’aumento dell’incidenza di IAP nel genere femminile attribuiscono un ruolo patogenetico agli ormoni sessuali, ai meccanismi autoimmunitari e a determinanti genetici legati al cromosoma X. 
La presentazione clinica ha caratteristiche simili nei due sessi, anche se l’età di esordio tende a essere più precoce nelle femmine, mentre la prognosi risulta peggiore nei maschi: queste peculiarità di genere potrebbero essere giustificate dall’influenza degli ormoni sessuali femminili che, pur favorendo lo sviluppo della malattia, potrebbero anche influenzarne favorevolmente il decorso e la risposta ai trattamenti (“estrogen paradox”). Il legame patogenetico tra gravidanza e IAP è poco chiaro; peraltro, è indiscusso che le alterazioni emodinamiche che accompagnano la gravidanza siano scarsamente tollerate in presenza di IAP giustificando la significativa incidenza di deterioramento clinico e l’elevata mortalità materna che caratterizzano le fasi più avanzate della gestazione quando si realizza il massimo aumento della volemia e della portata cardiaca. 
Il ruolo dei farmaci contraccettivi orali, così come il ruolo della terapia sostitutiva ormonale post-menopausale, è tuttora controverso in quanto, anche se sussiste il sospetto di un legame patogenetico con la IAP, un’associazione formale non è mai stata documentata.
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Casi clinici

L’esofago dal punto di vista dello pneumologo interventista: un’autostrada lungo il mediastino!
The esophagus from the interventional pulmonologist’s point of view: a highway through the mediastinum!
Carmine Guarino, Cristiano Cesaro, Luca Longobardi, Nicolina De Rosa, Enzo Zamparelli, Giuseppe La Cerra
Abstract. 
Il cancro del polmone rappresenta una delle principali cause di morte per neoplasia in Europa. Sempre maggiori sforzi sono mirati alla ricerca di nuove metodiche diagnostiche e stadiative per tale patologia: tra queste l’utilizzo dell’approccio transesofageo per il campionamento dei linfonodi o di eventuali masse a livello mediastinico riveste un ruolo di primaria importanza. Vengono qui descritti due casi tratti dalla nostra esperienza quotidiana in cui l’introduzione dello strumento ecobroncoscopico in esofago (EUS-B) è stata fondamentale per il corretto approccio bioptico alle lesioni di cui i pazienti erano portatori.
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Immagini in Pneumologia Interventistica a cura di Pier Aldo Canessa e Angelo Gianni Casalini

Diagnosi eco-endoscopica di mesotelioma pleurico maligno
Echo-endoscopic diagnosis of malignant pleural mesothelioma
Thomas Galasso, Anna Elisa Gulini, Piero Candoli
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Medical Humanities e Pneumologia

Il dibattito filosofico e scientifico moderno e la medicina. Prima parte - Karl Popper, il falsificazionismo e ciò che ne consegue
The modern philosophical and scientific debate and medicine. First part - Karl Popper, the falsificationism and what follows
Federico E. Perozziello
Abstract. 
La moderna filosofia della scienza o epistemologia ha cercato per tutto il XX secolo di delimitare il campo di cosa fosse scientifico o meno. Ha cercato di rendere certo il procedimento della ricerca, per poi confessare la propria relativa impotenza. Ne consegue che oggi possiamo definire con maggiore sicurezza che cosa non sia scientifico dall’affermare che cosa lo sia. Questo fatto non deve scoraggiare lo studio e la comprensione della natura, ma rendere più umili e consapevoli sui limiti della conoscenza umana. La medicina moderna ha rinunciato da tempo al dibattito epistemologico. Segue il procedimento induttivo e non si pone troppe domande. Un limite che la rende debole e disarmata davanti alle sfide delle possibilità nuove di manipolazione del corpo umano e delle coscienze.
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Radiology: Tips & Tricks

Egg-and-Banana sign
Giorgia Dalpiaz
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