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Presentazione

In questo numero...
In this issue...
Rocco Trisolini
... di Rassegna, il terzo dell’anno 2016, nella sezione Commentarii troviamo un contributo di Salvatore Rossitto e coll. relativo a una problematica tornata attuale, quale il controllo della tubercolosi (TB) in Europa. L’aumento dei flussi migratori (+51% negli ultimi anni), la concomitante recessione economica nel periodo 2008-2011 e la presenza di un sistema di prevenzione della TB poco efficiente, rendono necessario un miglioramento dei programmi di controllo e terapia.
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Commentarii

Controllo della TB e modello americano
TB control and the USA model
Salvatore Rossitto, Pietro Emanuele, Deborah N. Wallace
Abstract. L’aumento del flusso di migranti (in Europa + 51%), la recessione economica del 2008-2011 e l’insufficienza del sistema di controllo della tubercolosi, pongono l’Italia in una situazione equiparabile a quella vissuta dalla città di New York durante l’epidemia tubercolare degli anni 1975-1993.
Il Dipartimento per il controllo della tubercolosi della città di New York rafforzò la sua attività di screening nei confronti delle popolazioni vulnerabili per diagnosticare i malati di tubercolosi, esaminare i loro contatti e somministrare la Terapia Direttamente Osservata ai casi attivi e la Terapia Preventiva Direttamente Osservata ai soggetti infetti. Il Dipartimento collaborò anche con le comunità coinvolte. In tal modo la città di New York vinse quella battaglia.Tenendo presente l’esperienza americana, è lecito supporre che anche l’Italia possa prevenire il rischio di una nuova epidemia.
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Articoli di revisione

Tiotropio nella terapia regolare della BPCO stabile: analisi della letteratura 2004-2016
Tiotropium in stable COPD regular therapy: a 2004-2016 report
Erika Zanardi, Andrea Rossi
Abstract. I broncodilatatori a lunga durata d’azione sono riconosciuti come terapia di prima linea della BPCO stabile. A causa dei loro effetti sulla funzione polmonare, sui sintomi e sulle esacerbazioni, i LAMA sono generalmente preferiti ai LABA nella monoterapia di mantenimento dei pazienti naïve. Tra i LAMA, il tiotropio presenta la più grande e profonda
letteratura scientifica che ne dimostra efficacia e sicurezza, con entrambi i devices, Handihaler 
® e Respimat®, in pazienti con BPCO stabile in qualsiasi stadio. Questo articolo analizza la letteratura sul tiotropio nella BPCO e le prospettive della combinazione tiotropio-olodaterolo nella terapia farmacologica globale della BPCO.
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Ipertensione polmonare in corso di malattie parenchimali polmonari: quali prospettive terapeutiche?
Pulmonary hypertension secondary to parenchimal lung diseases: treatment
perspectives

Davide Elia, Roberto Cassandro, Sergio Harari
Abstract. L’ipertensione polmonare secondaria a malattie del parenchima polmonare, come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e la fibrosi polmonare idiopatica (IPF), è una condizione relativamente frequente che impatta negativamente sulla prognosi. Durante l’ultimo Congresso Mondiale di Nizza sono state fornite indicazioni precise sulla definizione di ipertensione polmonare secondaria a malattie del parenchima polmonare. L’utilizzo di ossigenoterapia a lungo termine non porta alla normalizzazione dei valori di pressione in arteria
polmonare (PAP) o alla interruzione del fenomeno del rimodellamento vascolare; l’utilizzo di farmaci specifici per il trattamento della ipertensione polmonare secondaria a BPCO e IPF, soprattutto nelle forme severe, è stato più volte ipotizzato ma non esistono indicazioni specifiche in merito.
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Serie “Approccio personalizzato in Medicina Respiratoria” - a cura di Giovanni Ferrara

Medicina personalizzata e tumore del polmone
Personalized Medicine and lung cancer
Cristian Ortiz-Villalón
Abstract. Lo sviluppo della medicina personalizzata (o di precisione) sta assumendo un ruolo sempre più importante nella gestione del cancro del polmone. Soprattutto per il tumore del polmone non a piccole cellule (non-small cell lung cancer o NSCLC), la medicina di precisione ha segnato un notevole miglioramento nella diagnostica, nel trattamento con farmaci più specifici e mirati e nella prognosi dei pazienti. L’approccio terapeutico è sempre più basato su una definizione il più possibile completa ed accurata del sottotipo istologico, sostenuta da indagini immunoistochimiche e da una serie di indagini biomolecolari di tipo predittivo di risposta alle terapie mirate ai difetti genetici causali. La transizione dal paradigma di un tipo di chemioterapia standard valido per quasi tutti i pazienti ad un trattamento personalizzato è già una realtà nella gestione del NSCLC in stadio avanzato, e si sta estendendo a tutti gli stadi della malattia, migliorando considerevolmente la gestione clinica e la prognosi della maggior parte dei pazienti.
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Serie “Patologia della pleura” - a cura di Valentina Pinelli

Patologia pleurica rara

Rare pleural disease
Giampietro Marchetti, Federico Quadri, Alberto Valsecchi, Sabrina Arondi, Gianfranco Tassi
Abstract. In Europa si definisce rara una malattia che colpisce meno dello 0,05% della popolazione. Globalmente, le malattie pleuriche coinvolgono circa 300/100.000 ab/anno, ma circa il 5% di esse sono patologie rare. In questo articolo, vengono considerate le pleuropatie rare che sono state osservate durante la nostra trentennale esperienza; ne sono state diagnosticate 50 fra i circa 12.000 casi di versamento pleurico (0,4%) e le circa 3.000 toracoscopie mediche (1,6%). Le pleuropatie rare vengono classificate in malattie del sistema linfatico, patologie granulomatose, collagenopatie, neoplasie, malattie con origine sottodiaframmatica e da radiazioni. Fra le linfopatie, abbiamo diagnosticato 3 casi di sindrome delle unghie gialle, caratterizzata da ispessimento della pleura parietale e viscerale, e 1 caso di morbo di Gorham-Stout con versamento pleurico siero-ematico bilaterale. Le malattie granulomatose che possono coinvolgere la pleura sono la sarcoidosi (3 casi), che si può manifestare con versamento pleurico o più raramente con idropneumotorace, e l’actinomicosi (1 caso in un paziente etilista). Il lupus eritematoso sistemico (LES) e l’artrite reumatoide (AR) sono collagenopatie che possono determinare coinvolgimento pleurico. Solitamente esse si associano ad una sindrome sistemica che può condurre alla diagnosi. Noi abbiamo diagnosticato 3 casi di LES e 4 casi di AR. I casi di sindrome del diaframma poroso riscontrati nella nostra esperienza includono 2 casi di sindrome di Meigs, circa 10 casi dovuti a dialisi peritoneale e 3 casi di endometriosi pleurica. Solo in un terzo dei pazienti è stato possibile
documentare la presenza di soluzioni di continuo diaframmatiche. Le neoplasie coinvolgenti la pleura che abbiamo raramente riscontrato sono: linfoma primitivo effusivo, leucemia a cellule capellute, emangioendotelioma, adenocarcinoma epatoide, meningioma, tumore mammario in un paziente di sesso maschile e timoma. La nostra esperienza suggerisce che le pleuropatie rare sono spesso associate ad una sindrome sistemica, la cui attenta valutazione facilita la diagnosi.
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Serie “Competence in UTIR” - a cura di Raffaele Scala

La gestione della patologia pleurica in UTIR: cosa deve saper fare lo pneumologo?
The management of pleural disease in RICU: what must the pulmonologist be able to do?
Luciano Gabbrielli
Abstract. Le patologie pleuriche nei pazienti ricoverati in UTIR sono comuni e consistono nel versamento pleurico e nello pneumotorace.
Le cause di versamento pleurico sono lo scompenso cardiaco, la polmonite con reazione pleurica fino all’empiema, l’atelettasia di un lobo polmonare o di tutto un polmone da secrezioni ritenute, l’ipoalbuminemia e l’ipervolemia. L’emotorace può essere post traumatico o iatrogeno conseguente a procedure invasive sul torace. Il versamento pleurico può portare ad alterazioni fisiopatologiche che provocano ipossiemia e la sua gestione avverrà, in tal caso, attraverso l’esecuzione di una toracentesi o il posizionamento di un drenaggio toracico. Il tubo di drenaggio toracico nel versamento pleurico può essere di vario diametro e deve tener conto del materiale da drenare e della rapidità di produzione. Lo pneumotorace complica il decorso clinico di un paziente ricoverato in UTIR. Le cause sono: barotrauma, nei pazienti in ventilazione meccanica, iatrogeno da procedure diagnostiche invasive oppure spontaneo. Generalmente lo pneumotorace in questo tipo di pazienti è sempre gestito mediante il posizionamento di un drenaggio toracico collegato ad un sistema idraulico che permetta all’aria di uscire dal cavo pleurico e di non rientrare. Lo pneumologo deve saper gestire la patologia pleurica in UTIR sapendo effettuare tutte le procedure terapeutiche necessarie.
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Articolo originale

Il concentratore nella ossigenoterapia domiciliare a lungo termine. Esperienza di un Servizio Pneumologico Territoriale
Concentrators in home long-term oxygen therapy. Experience of an outpatient Pneumological Unit
Renato De Tullio, Arianna Marra
Abstract. La spesa annuale per l’ossigeno terapeutico domiciliare in Italia è calcolata in circa 250 milioni di euro, prevalentemente sotto forma di ossigeno liquido. I concentratori di ossigeno forniscono, in pazienti selezionati, una valida alternativa terapeutica con sostanziali vantaggi economici. Il costo di un concentratore corrisponde a meno di un anno di terapia con ossigeno liquido. Il costo dell’energia elettrica a carico del paziente, tra i 170 e i 350 euro annuali in base al flusso e al numero di ore di utilizzo, viene ripagato dal bonus elettrico a cui questi pazienti hanno diritto. Il vero problema resta il rumore che risulta la principale causa di rinuncia al concentratore, ma con un intervento educazionale mirato è possibile ottenere una buona aderenza all’uso del dispositivo.
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Immagini in Pneumologia Interventistica

Asma bronchiale o sindrome broncospastica correlabile a neoplasia?
Bronchial asthma or tumour-related wheezing illness?

Paolo Lucernoni, Cristina Gioia, Licia Laurino, Francesca Savoia, Cosimo Catino, Mauro Salasnich, Giorgio Santelli
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Radiology: Tips & Tricks

Come i semi del melograno
As the pomegranate seeds
Giorgia Dalpiaz
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