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Il campionamento endoscopico dei linfonodi mediastinici e delle masse polmonari confinanti con l’albero tracheo-bronchiale è da sempre considerato complicato per l’assenza di reperti endoscopici e per i rapporti con le strutture confinanti potenzialmente pericolose, come vasi e cuore. Tuttavia l’avvento dell’EBUS ha permesso da un lato di osservare e studiare le strutture da campionare, definendone i rapporti con le strutture circostanti evitando così dall’altro lato potenziali complicanze. L’EBUS ha contribuito a migliorare la resa diagnostica, come dimostrato da differenti studi clinici (1, 2), permettendo di studiare il parametro N come strumento fondamentale nell’identificare i pazienti potenzialmente chirurgici (3, 4). Tuttavia, nonostante il miglioramento diagnostico derivato dall’EBUS, rimangono ancora delle zone di ombra. È infatti pratica comune non raggiungere una diagnosi nonostante il corretto posizionamento ecografico dell’ago nella struttura da campionare.
Una possibile spiegazione potrebbe derivare dalla disomogeneità tissutale delle lesioni, che alternano aree patologiche ad aree di tessuto normale. L’elastografia in queste situazioni può aiutare l’operatore nello scegliere la zona maggiormente sospetta. La contaminazione ematica del campione tissutale è un altro aspetto da considerare, la presenza di sangue può limitare la resa diagnostica, ostacolando la valutazione del citopatologo e del patologo.
La corretta tecnica di campionamento prevede l’inserzione sotto guida ecografia dell’ago, l’inserimento dello stiletto fino a fine corsa, per rimuovere materiale contaminante delle strutture attraversate (parete tracheo-bronchiale) e movimenti avanti e indietro dell’ago all’interno della lesione. Tuttavia la tecnica di aspirazione del tessuto può differire se usata la pressione negativa (suzione) o la capillarità. Con la prima viene generata una pressione negativa attraverso una siringa in aspirazione, con la seconda tecnica lo stiletto viene retratto gradualmente generando un’aspirazione per capillarità. La letteratura non discrimina una metodica rispetto ad un’altra, la resa diagnostica risulta sovrapponibile (5, 6), così la scelta di una tecnica rispetto ad un’altra rimane all’operatore, spesso in base al quantitativo di materiale ottenuto o di sangue  aspirato.
Le due tecniche di aspirazione sono state ampiamente studiate in endoscopia digestiva in particolare nel campionamento delle lesioni pancreatiche, riportando dati discordanti sulla resa diagnostica che sembrerebbe maggiore nella tecnica di aspirazione per capillarità rispetto all’aspirazione per negatività, quest’ultima complicata da maggior contaminazione ematica nonostante la maggior quantità di materiale campionato (7-9).
Partendo da questi presupposti gli autori hanno arruolato 86 pazienti sottoposti a campionamento linfonodale o di lesioni peribronchiali mediante EBUS. Le due metodiche di campionamento erano divise in aspirazione mediante siringa a -10 cc o retrazione graduale dello stiletto. I campioni ottenuti sono stati classificati dal patologo in base alla contaminazione ematica in basso, moderato e alto grado con difficoltà crescente nell’interpretazione del materiale stesso.
I dati ottenuti non hanno evidenziato differenze statisticamente significative nelle due metodiche, ad eccezione dell’accuratezza e sensibilità diagnostica, a favore della metodica di aspirazione per capillarità. Come detto non sono state osservate differenze statisticamente significative in tutti i restanti parametri analizzati, in particolare nel grado di contaminazione ematica.
Nonostante lo studio presenti diverse criticità legate alla piccola popolazione presa in esame e alla non omogenea distribuzione dei pazienti nei due bracci di confronto, risulta tuttavia interessante e pone le basi per riaprire un confronto sulla migliore tecnica di campionamento, che potrebbe ridurre gli esami non diagnostici per la presenza di materiale non valutabile dai citologi e patologi.

 

Bibliografia

  1. van der Heijden EHFM, Casal RF, Trisolini R, et ; World Association for Bronchology and Interventional Pulmonology, Task Force on Specimen Guidelines. Guideline for the acquisition and preparation of conventional and endobronchial ultrasound-guided transbronchial needle aspiration specimens for the diagnosis and molecular testing of patients with known or suspected lung cancer. Respiration 2014;88:500-17.
  2. Labarca G, Sierra-Ruiz M, Kheir F, et al. Diagnostic accuracy of endobronchial ultrasound transbronchial needle aspiration in lymphoma: a systematic review and meta-analysis. Ann Am Thorac Soc 2019;16:1432-9.
  3. El-Osta H, Jani P, Mansour A, et al. Endobronchial ultrasound for nodal staging of patients with non-small-cell lung cancer with radiologically normal mediastinum. A meta-analysis. Ann Am Thorac Soc 2018;15:864-74.
  4. Vilmann P, Clementsen PF, Colella S, et al. Combined endobronchial and esophageal endosonography for the diagnosis and staging of lung cancer: European Society of Gastrointestinal Endoscopy (ESGE) guideline, in cooperation with the European Respiratory Society (ERS) and the European Society of Thoracic Surgeons (ESTS). Endoscopy 2015;47:545-59.
  5. Casal RE, Staerkel GA, Ost D, et al. Randomized clinical trial of endobronchial ultrasound needle biopsy with and without aspiration. Chest 2012;142:568-73.
  6. Boonsarngsuk V, Pongtippan A, Juthakarn S. The effect of aspiration pressure over endobronchial ultrasound- guided transbronchial needle aspiration on the diagnosis of intrathoracic lymphadenopathies. Lung 2013;191:435-40.
  7. Wani S. Basic techniques in endoscopic ultrasound-guided fine-needle aspiration: role of a stylet and suction. Endosc Ultrasound 2014;3:17-21.
  8. Lee JK, Choi JH, Lee KH, et al. A prospective, comparative trial to optimize sampling techniques in EUS- guided FNA of solid pancreatic masses. Gastrointest Endosc 2013;77:745-51.
  9. Bang JY, Navaneethan U, Hasan MK, et al. Endoscopic ultrasound-guided specimen collection and evaluation techniques affect diagnostic accuracy. Clin Gastroenterol Hepatol 2018;16:1820-8.