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A fronte di un’incidenza significativa ed in costante aumento della BPCO, la mancata aderenza alla terapia, specie quella inalatoria, è problematica da tempo nota (1,2) e tuttora scottante (3). Ciò ha stimolato numerosi studi volti ad una valutazione più accurata del fenomeno, nel tentativo di apportarvi correttivi. Questa interessante review condotta da Jamie Bryant e colleghi del Priority Research Centre for Health Behaviour, University of Newcastle & Hunter Medical Research Institute, Callaghan, Australia, parte dalla constatazione che solo dal 41 al 57% dei pazienti è aderente alla cura prescritta. Tra i fattori che contribuiscono a questo fenomeno vi sono: il tipo di farmaco, lo schema posologico, le caratteristiche individuali del paziente e le misure utilizzate per valutare l’aderenza (dirette o indirette). Molto comune è un sottoutilizzo dei farmaci, un aspetto che riguarda fino a quasi il 50% dei pazienti in terapia con nebulizzatori. Inoltre, il 31% adotta una tecnica inalatoria inefficace, e più del 50% sovrautilizza i farmaci in occasione degli episodi di riacutizzazione. Come migliorare il livello di aderenza? Si è cercata la risposta analizzando la letteratura disponibile e, dopo esclusione di diversi lavori, sono stati individuati sette trial clinici dedicati specificatamente a questa problematica, dei quali cinque individuavano strategie in grado di fornire risultati positivi.

Ad esempio, un breve counselling condotto da un farmacista adeguatamente istruito che spieghi in 3-5 minuti al paziente che cosa sia il farmaco prescritto e l’importanza della sua assunzione si è dimostrato un approccio efficace, come evidenziato dal dosaggio plasmatico del farmaco e dalla richiesta di successive prescrizioni. Anche il monitoraggio sull’uso degli inalatori mediante device elettronico e il feedback da parte del medico curante sul corretto uso degli inalatori si è associato a una aderenza significativamente superiore rispetto ai controlli a quattro mesi di distanza (p=0,003) e a 24 mesi di distanza (p=0,05). Altri studi hanno rilevato l’utilità anche di interventi multi-componenti, che ricorrono cioè a una “education” all’auto-gestione da parte del paziente e al coordinamento dell’assistenza ai pazienti da parte dei medici e dei farmacisti, attuati dopo la dimissione dall’ospedale in seguito a una riacutizzazione. I pazienti ricevono un piano d’azione individuale condiviso con il medico curante, vengono istruiti all’auto-gestione della malattia con materiale scritto, vengono visitati da un team di cure primarie entro 72 ore dalla dimissione e ricevono un recall telefonico da un’infermiera specializzata settimanalmente nel primo mese, poi ogni 3 e 9 mesi. Come riportato nella review, con un programma di questo tipo l’aderenza ai trattamenti inalatori è aumentata significativamente in 12 mesi: 71% nel gruppo di intervento vs 37% nei controlli (p=0,009). Anche interviste motivazionali condotte faccia a faccia, l’educazione verso il controllo dei sintomi, le tecniche di espettorazione e l’importanza nell’esecuzione di semplici esercizi hanno prodotto risultati positivi sull’aderenza a farmaci inalatori e orali a un follow-up di 6 mesi (p=0,05).

Secondo Bryant, la farmacoterapia della BPCO oggi è in grado di ridurre efficacemente e significativamente la frequenza e la durata delle riacutizzazioni della malattia, purchè vengano assunti i farmaci prescritti. Questa review della letteratura indica alcune strategie efficaci per migliorare l’aderenza alle terapie, che possono sintetizzarsi in: breve ed efficace counselling, monitoraggio elettronico e feedback sull’uso dell’inalatore, autogestione da parte del paziente e coordinamento tra medico curante e farmacista. Infine, altre strade potrebbero aggiungersi a queste individuate, quali: interventi mirati al medico (medici di medicina generale (4), medici ospedalieri, specialisti ecc.) e non solo al paziente, nonchè coinvolgimento diretto dei care-giver.

Bibliografia

  1. Ramsey SD. Suboptimal medical therapy in COPD: exploring the causes and consequences. Chest 2000; 117:33S-37S.
  2. Vestbo J, Anderson JA, Calverley PMA, Celli B, Ferguson GT, Jenkins C, Knobil K, Willits LR, Yates JC, Jones PW. Adherence to inhaled therapy, mortality and hospital admission in COPD. Thorax 2009; 64:939-943.
  3. Melani AS, Bonavia M, Cilenti V, Cinti C, Lodi M, Martucci P, Serra M, Scichilone N, Sestini P, Aliani M, Neri M; Gruppo Educazionale Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri. Inhaler mishandling remains common in real life and is associated with reduced disease control. Respir Med 2011;105(6):930-8.
  4. Adams SG, Pitts J, Wynne JE, Yawn BP, Diamond EJ, Lee S, Dellert E, Hanania NA. Effect of a Primary Care Continuing Education Program on Clinical Practice of Chronic Obstructive Lung Disease: Translating Theory Into Practice. Mayo Clin Proc 2012; 87(9): 862-870