Usando questo sito si accetta l'utilizzo dei cookie per analisi, contenuti personalizzati e annunci.
LETTERA APERTA DEL PRESIDENTE

Care Amiche e Cari Amici di AIPO,

non ero certo di arrivare a mangiare il panettone, come si dice in gergo calcistico di un allenatore in discussione prima che arrivino le feste di Natale. Questo dubbio non nasceva da timore, come accade nel mondo del calcio, di essere cacciato da voi, mio datore di lavoro - anzi mi avete dato ovunque ed in ogni occasione accoglienza e supporto, testimoniando fiducia ed attesa, ma dalla consapevolezza che, mangiato il panettone 2009 da neo-Presidente, mi ponevo mille obiettivi e mille dubbi sulle vie attraverso le quali realizzarli, mettendomi in discussione per il panettone successivo.

Per meglio spiegarmi parto da Cassandra: nel 2003 ebbi notorietà in AIPO per uno dei miei editoriali dedicati alla futuristica programmazione professionale pneumologica intitolato "L'AIPO ha bisogno di Cassandra?" (adesso non scrivo più Editoriali perché la comunicazione, nell'attuale ruolo Presidenziale, deve seguire altre vie).

In quel fortunato Editoriale, anche se non del tutto gradito al "vertice" di allora, enunciavo, come poi molte altre volte ho fatto in seguito dalle pagine del Notiziario, le occasioni imperdibili - ma fino a quel momento perse - dalla Pneumologia e, soprattutto, da chi, dal mio punto di vista, rappresentava la pneumologia, vale a dire AIPO.

La vera occasione persa era la mancata rappresentazione al mondo Istituzionale della "necessità" del ruolo pneumologico, da un punto di vista epidemiologico e di competence dedicata, ponendolo a rischio di morte imminente, per la presenza di tanti cavalli di troia annunciati - che ora sono tra noi.

Concludevo il mio grido di allarme scrivendo “in fondo il destino di ogni Cassandra è triste e terribile. Affogare nel ridicolo se la previsione è errata o affogare nel proprio sangue se la previsione è giusta.  Ma il compito di meditare sulle visioni di Cassandra era di Priamo”.

Diventando più vecchio in AIPO e più addentro nella possibilità-responsabilità di mettere le mani nei problemi, mi ero reso perfettamente conto che "autovalutarci nei pregi e nelle carenze della nostra cultura e competence e prospettarci alle Istituzioni" non poteva bastare, se non si fosse tenuto conto del terzo lato del triangolo, rappresentato dai pazienti e dai loro bisogni.

Tuttavia, perso il ruolo di Cassandra e "voluto" quello di Priamo (è purtroppo ben vera la storia della bicicletta!!!), l'affetto e l'attesa dei Soci assumevano di colpo un significato tutt'affatto diverso, inchiodandomi alla responsabilità della mia "profetica" consapevolezza dei problemi ed al dubbio di come arrivare al "panettone successivo" avendoli affrontati.
Lo schema del lavoro da realizzare mi era comunque molto chiaro:

  •     un tavolo istituzionale centrale e periferico
  •     un raccordo con le associazioni pazienti
  •     una descrizione del ruolo professionale come sistema di cure.

Il tavolo istituzionale centrale è il GARD, ovvero la Sezione italiana della Global Alliance Against Respiratory Diseases, fortemente voluto e governato dal nostro Ministero della Salute e da noi e da molte, moltissime Associazioni professionali mediche e non mediche dell'area respiratoria, assieme alle Associazioni Pazienti.

Questo tavolo realizzato nel 2009, con volontà durante la Presidenza di A. Corrado e con l'aiuto determinante di Nenè Mangiacavallo, allora Presidente FIMPST, è stato successivamente da me "cullato e coccolato" fino a farne oggi un punto di riferimento delle società professionali e delle Istituzioni, ovviamente non solo per merito mio, ma promuovendone continuamente il ruolo.

Da quel tavolo usciranno progressivamente documenti e strumenti di indirizzo prodotti dalla comunità scientifica, validati dalle Istituzioni centrali e promossi dalla medesime a quelle periferiche, con strumenti di implementazione e controllo con esse condivisi.

Sarà un risultato di incredibile portata sociale e programmatica che vedremo iniziare a concretizzarsi nel prossimo anno.

E' parte non eliminabile di questo risultato la collaborazione con le altre Società Scientifiche, vissuta in forma di fiducia a priori e valutazione spassionata e brutale dei risultati reali della collaborazione che è una modalità da "fidanzati in prova per un matrimonio di interesse".

Ho fatto per un anno anche il Presidente di UIP e mi è servito per sostenere continuamente la  fiducia reciproca tra le Società contraenti, nel rispetto della loro diversità e nella consapevolezza, e SIMeR ora ce l'ha, della forza organizzativa di AIPO e della necessità che la si usi per il bene comune, nel dovuto rispetto.
Soci AIPO ora diventano "normalmente" universitari e Colleghi universitari svolgono "normalmente" ruoli societari in AIPO; non mancano problemi ma evolvono sempre verso volontà di soluzione; AIPO è un punto di riferimento, non pretende di essere unico ma è un gruppo che vuole "essere preso sul serio", per le sue potenzialità e realizzazioni concrete.  

Il raccordo con le Associazioni Pazienti è in corso di attenzione continua e si svilupperà ancor più compiutamente nell'evoluzione della Federazione Contro le Malattie Polmonari Sociali e la Tubercolosi (FIMPST), in un sistema federato per tutti gli stakeholders della pneumologia.
Userò lo stesso criterio "unitario" adottato in UIP per fare nel 2011 anche il Presidente di FIMPST (io non voglio occupare tante poltrone ma abbiamo condiviso tra AIPO e SIMeR che il miglior coordinamento sta nel non moltiplicare i "culi" seduti sulle poltrone che devono parlarsi costantemente e collaborare; pertanto i Presidenti in carica AIPO e SIMeR si alterneranno nelle due cariche federate accessorie presidenziali UIP e FIMPST; un Presidente si occuperà di UIP nell'anno non congressuale della sua Società di appartenenza e l'altro Presidente si occuperà di FIMPST nell'anno congressuale della sua Società). La Presidenza FIMPST il prossimo anno mi consentirà di garantire il rinnovo del suo Statuto perché diventi un appetibile contenitore federale per i supporter della Pneumologia.

Le Istituzioni e l'Industria Sanitaria riceveranno in questo modo progressivi messaggi unitari o federati ed il Congresso AIPO-UIP 2011 rappresenterà a tutti il modello unitario del sistema professionale di competence che supporta i percorsi assistenziali delle malattie respiratorie.
Il Congresso Nazionale del 2011 è in avanzata fase di progettazione tematica, tutta orientata alla descrizione dei tre percorsi assistenziali pneumologici (invalidità respiratorie, cancro del polmone, infezioni respiratorie) dal punto di vista della competence e dell'organizzazione, in riferimento ai bisogni dei cittadini ed agli orientamenti delle istituzioni. In questa vetrina giocheremo moltissime sessioni politiche con Istituzioni centrali e periferiche, Associazioni Pazienti, altre Società Professionali mediche e non mediche.

Obiettivo: colpire la fantasia e la razionalità dei bisognosi e dei pagatori con l'evidenza che ruolo e competence professionale pneumologica sono indispensabili e insostituibili per livello di intervento agli uni ed agli altri.
I bisognosi di assistenza dovranno essere convinti perché rivendichino di avere "diritto" ad essere curati da uno specialista in malattie respiratoria ed i pagatori dovranno essere convinti perché rivendichino con le Istituzioni competenti il bisogno di riferirsi a professionalità pneumologiche per il sistema delle cure respiratorie.

Cassandra dice che se non otterremo questo risultato i "cavalli di troia" bruceranno la città pneumologica.

Il Presidente invece, giunto al panettone 2010, dice che dobbiamo uscire dalle mura, evitare di essere e sentirci circondati, fare forza e leva sul nostro orgoglio e proporci con tutta la nostra forza.

Questa forza è talmente evidente che il Congresso Nazionale 2011 lo organizziamo noi, da AIPO Ricerche a tutti i Soci, coinvolti e convinti.

Un investimento economico enorme ed un investimento larghissimo di professionalità, possedute e sviluppate dall'organico che lavora in sede a Milano. In questa avventura io, Presidente del Congresso e Carlo Zerbino, Amministratore Delegato della Società incaricata di organizzarlo (AIPO Ricerche), ci giocheremo la faccia e qualcosa di più.

Tutt'attorno a supporto e controllo, il Comitato Esecutivo ed il Consiglio Direttivo Nazionale che definire "composti da amici" è poco.

Non so come sdebitarmi e complimentarmi con tutti loro per la determinazione, la voglia di fare, la presenza che mettono in questo servizio all'Associazione.
Scusatemi questa confessione, estrapolata dai miei pensieri e dai miei dubbi, ma anche dalla mia convinzione che stiamo lavorando nella giusta direzione.

Ho pensato che questo potesse essere un buon augurio di Natale ma soprattutto un buon augurio per un 2011 ricco di risultati. Poi, nel pensare a tutti voi come Sorelle e Fratelli in questo gioco meraviglioso che è fare il Medico, penso alle Famiglie che vi stanno attorno, a quelle Famiglie che "fanno il Medico con voi" perché il Medico trascina sempre i suoi Cari nel suo lavoro e nei suoi problemi. Mi viene voglia di abbracciarvi tutti, una comunità di Famiglie legate a un gruppo di Professionisti con il sogno comune di fare bene un lavoro importante.

Alle vostre Famiglie, come alla mia, dedico ogni più affettuoso pensiero. Che esse abbiano salute, serenità, lavoro, speranza e felicità di operare sempre per costruirsi il Futuro.

Buon Natale e Felice 2011.
Franco Falcone