Usando questo sito si accetta l'utilizzo dei cookie per analisi, contenuti personalizzati e annunci.
Pneumologi, Medici di famiglia e Centri Antifumo insieme contro il tabagismo

E’ guerra al tabagismo. A dichiararla sono stati gli esperti che si sono riuniti lo scorso 6 marzo a Milano in occasione del convegno dal titolo: ″Prevenzione e terapia delle patologie respiratorie croniche. I Centri Antifumo e il loro ruolo nel controllo delle patologie respiratorie e la relazione con la Medicina di Base”.

L’evento, organizzato dall’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) e realizzato grazie al contributo incondizionato dell’azienda farmaceutica Zambon, nasce per rispondere a una forte esigenza: non esiste in ambito sanitario italiano un contesto dedicato alla lotta antifumo. Nell’immaginario collettivo il fumo è ancora percepito come un vizio, una cattiva abitudine, non come una patologia che può essere prevenuta e trattata.

Nel corso della giornata è emersa con insistenza l’esigenza di avviare attività di formazione che coinvolgano più attori: il medico di famiglia, lo pneumologo, il pediatra, gli igienisti dentali, gli insegnanti e, non da ultimo, il cittadino nel quale deve crescere il grado di consapevolezza in relazione al suo rapporto con la sigaretta.

“AIPO, dopo faticosa ma dettagliata rivalutazione topografica, ha riunito a Milano i rappresentanti della maggioranza dei Centri antifumo a conduzione pneumologica del Nord Italia” spiega Cristina Cinti Gruppo di Studio AIPO Attività educazionale, prevenzione ed epidemiologia. “Lo scopo del meeting, dai connotati fortemente interattivi, è stato quello di analizzare le criticità dei Centri Antifumo (CAF), tentare di uniformare le modalità di lavoro e ottimizzare le modalità di accesso” continua Cristina Cinti. 

“In particolare, si è cercato di individuare reti territoriali efficaci che potessero rappresentare un modello di riferimento per progettare attività fruibili e condivise con i medici di medicina generale. Nella seconda parte della giornata sono stati analizzati i risultati di una survey che AIPO ha somministrato agli operatori dei centri antifumo del Nord Italia finalizzata a comprenderne le condizioni operative in relazione alla presenza di personale, di apparecchiature adeguate, di struttura e di finanziamenti necessari per portare avanti l’attività del centro. In una seconda giornata che si svolgerà a Roma verranno illustrati i dati emersi dalla medesima survey somministrata ai centri antifumo dislocati nel Centro Sud.”

 “L’obiettivo è definire uno standard operativo per i Centri Antifumo a conduzione pneumologica garantendo un buon grado di omogeneità. Il passo successivo sarà rappresentato dalla formazione di un tavolo di lavoro inter-societario che coinvolga i medici di medicina generale” conclude Cristina Cinti.

 “Oggi AIPO ha riunito gli operatori dei centri antifumo nazionali a conduzione pneumologica a Milano per il lancio di un progetto, dedicato ai fumatori, che vede il coinvolgimento di medici di famiglia e delle farmacie” commenta Franco Falcone, Responsabile del Dipartimento per i rapporti istituzionali e le politiche sanitarie in pneumologia dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO).

“Il gruppo di lavoro della società scientifica ha focalizzato la sua attenzione sulle criticità e sulle modalità di attività dei centri antifumo in maniera tale da porre le basi per la definizione di interventi volti a trasformare l’attività antifumo e la terapia del tabagismo da qualcosa di episodico, si parla di alcune decine di migliaia di interventi l’anno in Italia per 12 milioni di fumatori, a qualcosa di programmatico grazie all’avvio di una forte collaborazione con la medicina generale” continua Franco Falcone.

 “Grazie all’analisi dei risultati della ricerca promossa da AIPO sarà possibile definire le migliori condizioni operative atte a gestire al meglio l’attività del centro antifumo” spiega Franco Falcone.

“Dalla giornata è emerso in maniera forte l’impegno dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri a continuare la lotta antifumo iniziata tanti anni fa, nell’ambito della quale è stato lanciato, fra il 2010 e il 2011, il progetto 6elle che ha consentito di definire un vero e proprio modello di intervento sul fumo. Si tratta di uno strumento consultabile gratuitamente online sul sito www.6elle.net che può essere utilizzato in qualsiasi ambulatorio medico nella gestione del paziente tabagista. Si tratta di un sito ricco di materiale formativo e informativo all’interno del quale è possibile reperire uno strumento di grande interesse per il fumatore che consente di calcolare il beneficio in termini di aspettativa di vita sulla base del periodo di cessazione del fumo. Il modello, derivato dalle conoscenze statistiche relative alle tabelle di sopravvivenza di malattie legate al fumo consente di dire al paziente quanti anni di vita guadagnerà smettendo di fumare in un preciso momento, quanto si riducono i rischi di malattia cronica e quali risparmi si ottengono da un punto di vista economico. Il cittadino può toccare con mano i benefici che derivano dall’abbandono della sigaretta.”

“La giornata di oggi ha rappresentato un incontro importante che ci consentirà, sulla base della fotografia dei centri antifumo italiani a conduzione pneumologica emersa dalla survey, di avviare un progetto di formazione su larga scala che coinvolga tutti gli operatori del settore e che consenta di dare vita a un’alleanza pneumologo-medico di famiglia nella lotta al tabagismo” conclude Franco Falcone.

“In un modello sanitario che tende a spostare oltremodo il percorso terapeutico della patologia cronica sul territorio, il meeting di Milano ha permesso di sottolineare l’importanza di un lavoro sinergico con i sanitari del territorio (medici di famiglia, farmacisti)” commenta Antonella Serafini del Gruppo di Studio AIPO Attività educazionale, prevenzione ed epidemiologia. “Tale sinergia è fondamentale non solo al fine di individuare il paziente tabagista ed avviarlo a un accurato programma di disassuefazione, ma anche per riconoscere i tabagisti potenzialmente a rischio di malattia bronco-ostruttiva cronica, formulare quindi una diagnosi precoce ed una prescrizione di terapia adeguata al livello di gravità.”

“E’ importante che i Centri Antifumo acquisiscano un linguaggio comune che, sfruttando le potenzialità offerte dalla tecnologia, consenta di arrivare al paziente tabagista” continua l'esperta. “In seguito all’evento di Roma potremo sviluppare un piano di intervento nel campo della lotta al tabagismo in linea con le attuali realtà socio/sanitare così come appaiono nell’istantanea offerta dalla survey che AIPO somministrato” conclude Antonella Serafini.

Ufficio Stampa AIPO