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Pubblicato il report NOI ITALIA, un'istantanea per capire come va il nostro Paese

Dal 2008, con cadenza annuale, l’Istat diffonde la pubblicazione web Noi Italia che offre una selezione di oltre 100 indicatori statistici sulla realtà del nostro Paese, fornendo un quadro d’insieme dei diversi aspetti ambientali, demografici, economici e sociali dell’Italia, delle differenze regionali che la caratterizzano e della sua collocazione nel contesto europeo.

Ecco la sintesi del capitolo dedicato alla sanità

In breve

    • Nel 2020, la spesa sanitaria pubblica è inferiore rispetto a quella di altri Paesi europei. La Germania è al primo posto per spesa pro capite.
    • Nel 2021, le famiglie italiane hanno contribuito alla spesa sanitaria complessiva per più del 24%, ciò colloca l’Italia tra i primi Paesi dell’Ue nella graduatoria per contributo delle famiglie alla spesa sanitaria.
    • Nel 2020, i posti letto ospedalieri sono 3,1 per mille abitanti; il tasso si mantiene stabile negli ultimi tre anni. Il valore più basso si registra in Campania e Calabria (2,6), il valore più alto in Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (3,9).
    • A livello europeo, l’Italia si posiziona tra i Paesi con i livelli più bassi di posti letto ogni mille abitanti.
    • Nel 2021, il sistema ospedaliero ha parzialmente recuperato l’attività che era stata rinviata a causa della pandemia da COVID-19: rispetto al 2020, sono aumentati i tassi di ricovero per malattie del sistema circolatorio e i tumori che rimangono però su valori più bassi, rispetto al 2019.
    • Nel 2021, torna ad aumentare l’emigrazione ospedaliera tra le Regioni, dopo la significativa diminuzione registrata nel 2020: nelle Regioni del Centro-Sud, con quote più elevate di flussi in uscita, l’indice di emigrazione ospedaliera torna ai livelli pre-pandemia.
    • Nel 2020, la mortalità per tumori continua a diminuire (23,9 per 10 mila abitanti) e si riducono le differenze di genere. I tassi più elevati si registrano nel Nord-Ovest (24,3 decessi per 10 mila abitanti), ma Campania e Sardegna hanno i tassi più elevati, a livello nazionale, per la componente maschile della popolazione (rispettivamente 34,0 e 32,9 decessi per 10 mila abitanti).
    • Nel 2020, la mortalità per malattie del sistema circolatorio subisce un leggero incremento, confermando lo svantaggio del Mezzogiorno, rispetto al Nord.
    • In Italia, la mortalità infantile è tra le più basse in Europa; nel Mezzogiorno è più elevata rispetto al Centro-Nord.
    • Nel 2021, è nel Nord-Est la più alta quota di consumatori di alcol a rischio (17,2%), nel Mezzogiorno quella di persone obese (13,9%) e al Centro la quota più alta di fumatori (21,5%).

 

Nel 2021, in Italia, fra la popolazione di 14 anni e più, la quota dei fumatori è uguale al 19,0% e quella dei consumatori di alcol a rischio 14,5%, mentre tra la popolazione adulta (18 anni e più) le persone obese sono il 12,0%. Il programma "Guadagnare salute" della Regione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità sostiene gli interventi economici, sanitari e di comunicazione volti a contrastare la diffusione dei principali fattori di rischio quali fumo, alcol, stili alimentari non salutari e sedentarietà (questi ultimi strettamente connessi all'obesità).

Nel 2020, la spesa sanitaria pubblica corrente dell’Italia ammonta a 121 miliardi e 868 milioni di euro, pari al 7,3% del Pil e a 2.050 euro annui per abitante.

Nel 2021, le famiglie italiane hanno contribuito con risorse proprie alla spesa sanitaria complessiva (pubblica e privata), per una quota pari al 24,4%, con un aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2004. La spesa sanitaria delle famiglie rappresenta il 2,3% del Pil nazionale.

L'offerta ospedaliera continua a ridursi nel tempo, con un conseguente risparmio di risorse economiche. La tendenza verso un modello di rete ospedaliera sempre più integrato con l’assistenza territoriale ha determinato una diminuzione del numero di ospedali, passato da 1.378 nel 2002 a 1.048 nel 2020, e della dotazione di posti letto che, negli stessi anni, è passata da 4,4 ogni mille abitanti a 3,1.

Nel 2021, viene recuperato, anche se parzialmente, il decremento dell’attività ospedaliera registrato nel 2020, in conseguenza della pandemia da COVID-19. I ricoveri ospedalieri per 100 mila abitanti, in regime ordinario, per le malattie del sistema circolatorio nel 2021 sono il 15,4% più bassi rispetto al 2019 (da 1.810 nel 2019 a 1.530 nel 2021); quelli per tumori il 7,2% (da 1.102 a 1.023). Il recupero dei ricoveri per malattie del sistema circolatorio è stato più consistente per i maschi (il tasso nel 2021 è il 13,7% più basso rispetto al 2019), mentre per i tumori è stato più forte per le femmine (-5,5% nel 2021 rispetto al 2019).

Nel 2020, il tasso di mortalità (standardizzato) per malattie del sistema circolatorio, responsabile della maggior parte dei decessi, e che si era ridotto negli ultimi 10 anni, ha subito una battuta d’arresto, tornando ai valori del 2018, cioè a 28,1 decessi per 10 mila abitanti. Continua, invece, a diminuire la mortalità per tumori a livello nazionale (23,9 decessi per 10 mila abitanti), grazie al successo di misure di prevenzione primaria e avanzamenti diagnostici e terapeutici. Le differenze di genere, anche se si attenuano, persistono e gli uomini continuano a presentare livelli di mortalità superiori a quelli alle donne, sia per le malattie del sistema circolatorio (33,5 decessi per 10 mila maschi rispetto a 24,1 decessi per 10 mila femmine) che per i tumori (31,1 decessi per 10 mila maschi rispetto a 18,9 decessi per 10 mila femmine).

In Italia, il tasso di mortalità infantile, importante indicatore del livello di sviluppo e benessere di un Paese, presenta, fin dal 2014, un valore inferiore a tre decessi per mille nati vivi. Nel 2020, il tasso è pari a 2,5 decessi per mille nati vivi, come nel 2019.