Usando questo sito si accetta l'utilizzo dei cookie per analisi, contenuti personalizzati e annunci.
Progetto AGIRE, in rete quattrocento apparecchi e trenta stazioni ipertecnologiche

Quattrocento apparecchi e 30 stazioni ipertecnologiche. Tutte in rete. Dalla sanità progettuale all'assistenza che diventa realtà. A far da contraltare alle tante carenze, alcune inconcepibili, del sistema sanitario regionale, ecco un esempio virtuoso di cui è artefice Fausto De Michele, il Direttore della Pneumologia del Cardarelli che tre anni fa concepì un'iniziativa per la gestione ottimale di una delle patologie più diffuse, la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva.
La Bpco, che è tutt'ora la quinta causa di morte in tutto il mondo, si avvale di un protocollo di gestione complessa per il quale la spirometria è l'unico strumento per la conferma diagnostica. 
Tra l'altro, il Ssn concede il trattamento farmacologico solo se è stata effettuata una spirometria, e ciò ne dimostra l'attendibilità. L'esame, relativamente semplice e non invasivo per il paziente, esprime la capacità di espansione polmonare valutata con gli atti respiratori e, successivamente, interpretata da una serie di parametri. Ed è proprio dall'esigenza di praticare a tutti i potenziali portatori di Bpco, che è partito De Michele proponendo il progetto Agire (appropriatezza gestionale regionale).
Prima di addentrarci nella sostanza dell'iniziativa, è utile rammentare che la gestione delle cronicità respiratorie, negli ultimi due anni, proprio come conseguenza della pandemia sull'accesso dei pazienti alle cure, ha subìto dannosi rallentamenti. Ritardi quasi obbligati dall'emergenza, a loro volta responsabili di incremento di criticità. Quali? Sottodiagnosi, insoddisfacente valutazione della gravità della malattia, scarsa aderenza al trattamento e accentuata frequenza di riacutizzazioni potenzialmente prevenibili. 

"AGIRE è nato sia per migliorare la gestione di malattie polmonari diffuse come la Bpco e l'asma bronchiale (oltre 600 mila solo in Campania) - spiega lo specialista - sia per attuare concretamente i contenuti di due percorsi diagnostici terapeutici deliberati dalla Regione nel 2018 e nel 2020."
Il progetto, frutto di partenrship pubblico-privato, è patrocinato da sei Società scientifiche: Aipo, Sip, Simg, Fimmg, Sifo, Card.

Su Agire si era espresso lo stesso De Michele, intervenendo alla Winter School 2022 di Napoli in un convegno dal titolo "Cambia la sanità. Reinventare processi ruoli e competenze" organizzata da Motore Sanità: "Le due componenti, tecnologica e di formazione sul campo, sono in avanzata fase di realizzazione per dare un'adeguata risposta alle indicazioni prescrittive dell'AIFA che richiede, appunto, la stratificazione dei pazienti attraverso un esame spirometrico. I 400 medici di famiglia coinvolti nel progetto sono distribuiti sul territorio regionale vengono addestrati attraverso incontri teorico-pratici, a piccoli gruppi (ognuno formato da 10 di loro)". 

Per insegnare il mestiere sono stati selezionati 70 formatori, per lo più pneumologi, con il contributo dei medici di medicina generale esperti nella esecuzione e interpretazione della spirometria. Un portale web dedicato consentirà di inviare agli allievi spirometristi gli assistiti da tutti i 4500 medici di famiglia campani grazie a un sistema semplice di prenotazione.

"E' già stata acquisita con un investimento regionale di oltre due milioni, conclude De Michele, l'infrastruttura tecnologica. Tutte le apparecchiature in rete consentono un continuo scambio di informazioni e consulenze con lo pneumologo. E questo percorso renderà il medico di famiglia più competente e autonomo nella gestione dei suoi pazienti, evitando di farli arrivare in ospedale per esami relativamente semplici e di facile esecuzione. E, tra l'altro, migliorerà così anche la correttezza della terapia. In Italia, la Campania è l'unica regione già in fase di realizzazione a livello globale".

Fonte: Repubblica Napoli