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La sanità secondo il Censis. Presentato il Rapporto 2017

La prevenzione funziona su abitudine tabagica, sedentarietà e screening mentre rimane scarsa la fiducia nelle vaccinazioni. A dirlo il 51° Rapporto Censis sulla situazione sociale in Italia presentato nei giorni scorsi.

Secondo il documento, è aumentata negli anni negli italiani la consapevolezza dell’importanza della prevenzione e del mantenimento di corretti stili di vita ma sui vaccini la popolazione rimane dubbiosa.

Per quanto riguarda i servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale, vi sono percezioni differenti a seconda delle aree geografiche: al Nord il 64% degli italiani si dichiara soddisfatto, al Sud questa percentuale scende al 46,6%.

La prevenzione funziona su fumo, sport: dal 2006 al 2016 i fumatori sono passati dal 22,7% al 19,8% mentre i sedentari assoluti sono passati dal 41,1% al 39,2%.

Anche per quanto riguarda lo screening i dati sono positivi: 2005-2015 cresce dal 64,9% all'84% la quota di donne di 25-69 anni che hanno fatto il pap test, dal 58,6% all'86,4% la quota di donne di 45 anni e oltre che hanno fatto la mammografia.

La nota dolente è rappresentata dalle vaccinazioni. Si riduce infatti la copertura vaccinale: tra gli adulti la copertura antinfluenzale passa dal 19,6% del 2009-2010 al 15,1% del 2016-2017, tra i bambini l'antipolio passa dal 96,6% del 2000 al 93,3% del 2016, quella per l'epatite B scende dal 94,1% al 93%.

Di fronte alle inadempienze della sanità pubblica, rappresentate in primis dalle infinite liste di attesa, aumenta la spesa per la sanità privata a carico delle famiglie pari a 33,9 miliardi di euro nel 2016 (+1,9% rispetto al 2012).

Gli italiani si rivolgono alla sanità privata per riuscire ad avere una visita in tempi compatibili con le necessità di cura. Nel 2014-2017 si rilevano +60 giorni di attesa per una mammografia, +8 giorni per visite cardiologiche, +6 giorni per una colonscopia e stesso incremento per una risonanza magnetica.

Da non dimenticare poi l’emergenza della non autosufficienza. Nel 2016 le persone non autosufficienti sono 3.378.000 (l'8% della popolazione, con quote pari al 7% nel Sud, al 5,8% al Centro, al 5,5% al Nord-Est e al 4,7% al Nord-Ovest). L'80,8% ha oltre 65 anni di età. Alla luce degli attuali trend, si stima che nel 2031 le persone non autosufficienti saranno 4.666.000 e l'area più a rischio è il Sud, con un incremento previsto del 10,5%.

Nell’ultimo anno le famiglie con persone non autosufficienti a carico hanno dovuto affrontare spese sanitarie più ingenti rispetto alla popolazione generale: il 51% rispetto al 31,5%.

Ufficio Stampa AIPO