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Broncopneumopatia cronica ostruttiva. Ne parla Giuseppe Insalaco alla trasmissione Tutto Salute Rai 3

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è una malattia polmonare caratterizzata da un'ostruzione (restringimento) irreversibile delle vie aeree, di entità variabile a seconda della gravità. E’ una malattia che si può prevenire e curare caratterizzata da disturbi respiratori cronici con limitazione del respiro a causa di alterazioni delle vie bronchiali (BRONCHITE) e/o degli alveoli polmonari (ENFISEMA). La malattia è solitamente progressiva ed è associata a uno stato di infiammazione cronica del tessuto polmonare. La conseguenza a lungo termine è un vero e proprio rimodellamento dei bronchi, che cambiando la sua struttura causa una riduzione consistente della capacità respiratoria. Ad aggravare questo quadro clinico è l’aumento della predisposizione alle infezioni respiratorie di origine virale, batterica o fungina. Fondamentale è la prevenzione, per ridurre al minimo i fattori di rischio (fumo di sigaretta in primis). Non esiste una cura efficace per la Bpco che consenta di ripristinare la funzionalità respiratoria perduta.

Uno dei principali meccanismi alla base dello sviluppo della BPCO è la ricca risposta infiammatoria delle vie respiratorie a irritanti cronici come il fumo. L’infiammazione cronica determina l’alterazione e il restringimento delle vie bronchiali. Con il perdurare dell’infiammazione e la liberazione di sostanze da parte delle cellule, i bronchi vanno incontro a dei fenomeni di rimodellamento (in pratica si altera la struttura sia della mucosa che della muscolatura dei bronchi) e questo determina un restringimento di quei condotti che permettono all’aria e quindi all’ossigeno di giungere nelle sedi da dove l’ossigeno si diffonde nell’organismo. Anche l’aumentata secrezione contribuisce a creare un vero e proprio ingombro delle vie aeree.

SINTOMI
I due sintomi principali della BPCO sono la tosse e la dispnea, qualche volta accompagnati da respiro sibilante e senso di costrizione toracica.
La tosse è cronica e spesso caratterizzata dalla presenza di secrezione. La tosse è utile in quanto aiuta a liberare dalle secrezioni (espettorato) le vie aeree. Queste secrezioni sono particolarmente abbondanti nei soggetti con rilevante componente bronchitica. Per facilitare la sua eliminazione è importante una corretta idratazione che può rendere più efficace la tosse.
Dispnea è la percezione della difficoltà a compiere gesti comuni. Inizialmente caratterizzata dalla presenza di un respiro affannoso per accelerazioni del passo o nel salire una rampa di scale e con l’andare avanti della patologia si può avere nel compiere i più banali atti quotidiani come anche il semplice lavarsi.
Questi disturbi si associano spesso a senso di spossatezza anche per la non infrequente cattiva qualità del sonno.

FATTORI DI RISCHIO
Tra i principali fattori di rischio per lo sviluppo della malattia abbiamo il fumo di tabacco, in particolare quello di sigaretta, che accelera e accentua il decadimento naturale della funzione respiratoria. Anche il fumo passivo può contribuire parzialmente allo sviluppo della malattia, in quanto favorisce l'inalazione di gas e particolato. Gioca un ruolo determinante anche l'esposizione a polveri, sostanze chimiche,vapori o fumi irritanti.

Altri fattori di rischio, seppure meno influenti, associati allo sviluppo della Bpco sono l'inquinamento dell’aria: non solo quello atmosferico causato da smog e polveri sottili, ma anche quello presente all'interno degli ambienti chiusi (provocato dalle emissioni di stufe, apparecchi elettrici, impianti di aria condizionata ecc.). Infezioni respiratorie come bronchiti, polmoniti e pleuriti possono predisporre infine al deterioramento dei bronchi.

L’esposizione a fumo di tabacco in ambiente circoscritto, o a formaldeide e altri composti organici volatili, singolarmente o in miscele, è stata associata a un’aumentata prevalenza di sintomi respiratori. E’ importante considerare come anche gli abiti che si indossano possano impregnarsi delle sostanze presenti nell’ambiente. E’ frequente l’errore di genitori e nonni fumatori che evitano di fumare negli ambienti in cui soggiornano i bambini, ma che dopo avere fumato una sigarette all’esterno fanno inalare le particelle al bambino prendendolo in braccio e poggiandolo sui propri abiti impregnati delle particelle del fumo. Secondo l’OMS, l’inquinamento degli ambienti confinati si colloca al decimo posto tra i fattori di rischio prevenibili per le malattie croniche. Ricordiamo come l’inquinamento atmosferico, l’inquinamento domestico e nell’ambiente lavorativo giochino più di un ruolo come ripetute infezioni delle vie aeree, fattori individuali di tipo genetico, gli stati di cattiva nutrizione o carenziali e lo stato socio-economico in generale.

DIAGNOSI
La conferma diagnostica viene quindi posta con la esecuzione del test del respiro ossia della spirometria. La valutazione dei sintomi attraverso questionari e la valutazione funzionale attraverso la spirometria ci permettono di stabilire il grado della malattia. Altro elemento importante è la valutazione delle riacutizzazioni definiti come eventi acuti caratterizzati da peggioramento dei sintomi respiratori del paziente, che vanno oltre le normali variazioni giorno per giorno e determinano un cambiamento della terapia. Il miglior predittore di frequenti riacutizzazioni (2 o più per anno) è una storia di eventi precedenti trattati; il rischio di riacutizzazioni aumenta inoltre con il peggioramento della limitazione del respiro. L’ospedalizzazione per una riacutizzazione di BPCO è un indicatore di peggiore prognosi.

Ufficio Stampa AIPO

Fonte: Intervista rilasciata dal dott. Giuseppe Insalaco nel corso della puntata della trasmissione televisiva Tutta Salute andata in onda il giorno 13 dicembre 2016, su RAI3.