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Studi clinici: il BMJ richiede la condivisione dei dati per la pubblicazione

Dal primo luglio l’intera comunità scientifica internazionale avrà accesso a tutti i dati clinici degli studi, relativi sia a farmaci che a dispositivi medici, pubblicati sulla rivista British Medical Journal.

L’iniziativa prende le mosse dalle richieste avanzate dall’ Institute of Medicine degli USA (IOM), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalla Nordic Trial Alliance (NTA) che nei mesi scorsi avevano acceso i riflettori su questi temi favorendo lo sviluppo di stimolanti proposte e del dibattito a queste correlato.

 “Solo il rispetto di questo livello di trasparenza e condivisione dei dati permetterà la pubblicazione dello studio all'interno della rivista” spiega Elisabeth Loder, autrice dell’BMJ. “La politica di condivisione dei dati inizialmente si era focalizzata sulla sperimentazione clinica relativa ai farmaci e ai dispositivi medici. Questo perché proprio sui farmaci e dispositivi sono frequenti le accuse di poca trasparenza e condivisione delle informazioni relative agli studi o peggio ancora di segnalazioni selettive o parziali”.

“Rendere disponibili i dati dei pazienti che partecipano agli studi clinici in forma anonima consente a altri ricercatori di replicare le analisi chiave e riduce la possibilità che gli studi siano inutilmente duplicati, oltre ad essere un importante obbligo morale verso i partecipanti alla sperimentazione” continua Elisabeth Loder. “Ovviamente, è necessario un investimento iniziale di tempo e denaro per preparare i dati di prova per la condivisione, ma dopo il primo utilizzo ci sono solo alcuni costi aggiuntivi; in sostanza, il valore dei dati aumenta ad ogni utilizzo degli stessi.”

Iniziative che promuovono la diffusione e la condivisione dei dati degli studi clinici sono rilevanti nell’orientare le scelte legate a una corretta distribuzione di risorse economiche volte a sostenere la ricerca scientifica.

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Ufficio Stampa AIPO