Usando questo sito si accetta l'utilizzo dei cookie per analisi, contenuti personalizzati e annunci.

Il tumore del polmone rappresenta oggi la principale causa di mortalità per cancro nel mondo e la possibilità di effettuare una diagnosi precoce costituisce la chiave per migliorarne la prognosi. L’incremento dell’esecuzione della TC, a tal proposito, ha condotto al riscontro di un maggior numero di lesioni polmonari periferiche (PPL) per le quali la broncoscopia flessibile oggi può essere considerata una delle principali metodiche diagnostiche (1, 2). In particolare, l’introduzione di  tecniche di ecoendoscopia radiale (R-EBUS) ci permette di raggiungere le PPL e guidarne il successivo campionamento (EBUS-TBB) con un significativo incremento della resa diagnostica (3). La R-EBUS, inoltre, fornisce dati sulle caratteristiche ecoendoscopiche delle PPL utili spesso a distinguere le lesioni benigne da quelle maligne. Tuttavia, l’assenza di una standardizzazione di queste caratteristiche ecoendoscopiche in un modello predittivo, rende questa peculiarità della R-EBUS poco utilizzata nella pratica clinica.
A tale proposito, recentemente è stato pubblicato su Journal of Thoracic Disease un lavoro retrospettivo su una casistica di 303 pazienti con PPL a pattern prevalentemente solido alla TC, sottoposti a R-EBUS (4). Una volta raggiunta la PPL con la sonda ecoendoscopica ne veniva acquisita sia un’immagine sia un breve filmato. Le caratteristiche delle PPL che venivano riportate da una successiva analisi delle immagini sono quelle già descritte dal lavoro di Kurimoto (5), ovvero: 1) dimensioni, valutate come asse lungo e asse corto della PPL; 2) forma - tondeggiante, irregolare o lobulata; 3) ecogenicità - omogenea o disomogenea; 4) margini - distinti o indistinti, i margini distinti a sua volta venivano suddivisi in margini netti e non netti; 5) vasi - presenti o assenti; 6) broncogramma aereo. Le suddette caratteristiche venivano poi accoppiate alle diagnosi di benignità e di malignità elaborando un modello predittivo. Tale modello è stato poi applicato a un successivo gruppo di verifica di 87 pazienti. In questa seconda fase del lavoro veniva ipotizzata la natura della PPL all’ecoendoscopia e poi verificata all’esame istopatologico.
Dalle analisi eseguite, quattro sono le caratteristiche ecoendoscopiche predittive di malignità: la forma lobulata, i margini distinti ma non netti, l’assenza di vasi, che la neoplasia crescendo comprime, e l’assenza di broncogramma aereo. In particolare, i migliori valori di sensibilità, specificità, potere predittivo positivo, potere predittivo negativo e accuratezza diagnostica (83,64%, 69,66%, 86,89%, 63,92%, e 79,54%, rispettivamente) per predire la presenza di una lesione maligna si raggiungevano se almeno due delle quattro caratteristiche ecoendoscopiche erano presenti. Riportando il modello al gruppo di verifica i valori di sensibilità, specificità, potere predittivo positivo, potere predittivo negativo e accuratezza diagnostica ottenuti erano i seguenti 90,00%, 66,67%, 85,71%, 75,00% e 82,76% rispettivamente. Tali dati, da confermare in casistiche multicentriche e in studi prospettici, possono fornire un ausilio nell’interpretazione dei risultati istopatologici alla luce delle caratteristiche ecoendoscopiche delle lesioni.
Nell’era della terapia personalizzata dei tumori del polmone ovviamente la conferma istopatologica di malignità rappresenta una necessità assoluta, tuttavia quando siamo in presenza di una PPL con pattern prevalentemente solido e con esame istopatologico negativo per malignità, un modello predittivo potrebbe aiutare il clinico a stabilire come procedere, ovvero se con un follow-up, quando le caratteristiche ecoendoscopiche di malignità sono assenti, oppure con una conferma istopatologica, anche con tecniche alternative, quando le caratteristiche ecoendoscopiche di malignità sono presenti ma non confermate dall’esame istopatologico.

Bibliografia

  1. Andolfi M, Potenza R, Capozzi R, et al. The role of bronchoscopy in the diagnosis of early lung cancer: a review. J Thorac Dis 2016;8:3329-37.
  2. Wang Memoli JS, Nietert PJ, Silvestri GA. Meta-analysis of guided bronchoscopy for the evaluation of the pulmonary nodule. Chest 2012;142:385-93.
  3. Chen CH, Cheng WC, Wu BR, et al. Improved diagnostic yield of bronchoscopy in peripheral pulmonary lesions: combination of radial probe endobronchial ultrasound and rapid on-site evaluation. J Thorac Dis 2015;7(Suppl. 4):S418-25.
  4. Zheng X, Wang L, Chen J, et al. Diagnostic value of radial endobronchial ultrasonographic features in predominant solid peripheral pulmonary lesions. J Thorac Dis 2020;12:7656-65.
  5. Kurimoto N, Murayama M, Yoshioka S, Nishisaka T. Analysis of the internal structure of peripheral pulmonary lesions using endobronchial ultrasonography. Chest 2002;122:1887-94.