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L’utilizzo dell’eco-endoscopia per campionare le lesioni linfonodali mediastiniche (EBUS/TBNA) è pratica del tutto consolidata e dalle performance ben note, in particolare per quanto attiene le metastasi di neoplasie polmonari (sensibilità superiore al 90%). La sicurezza e la tollerabilità della procedura sono state dimostrate in ampie casistiche, sia in anestesia generale che in sedazione moderata. Nell’ambito dell’oncologia toracica, le linee guida hanno recepito l’importanza della metodica, introducendo l’agoaspirato eco-guidato negli algoritmi di stadiazione, oltre ad evidenziarne l’utilità dal punto di vista diagnostico. Ragioni di minore invasività e di costi inferiori rappresentano i principali vantaggi dell’EBUS/TBNA rispetto alla mediastinoscopia.
A confronto con lo studio della patologia carcinomatosa polmonare, vi è invece minore condivisione per l’EBUS/TBNA nell’ambito dello studio della sospetta patologia linfomatosa, nella quale le sensibilità riportate in letteratura variano tra il 32% e il 91%. Le linee guida al riguardo assumono posizioni differenti. Mentre quelle dell’American College of Chest Physicians (ACCP) la prevedono, quelle del National Comprehensive Cancer Network (NCCN) la sconsigliano per la prima diagnosi di linfoma non-Hodgkin e per lo studio del linfoma di Hodgkin; analogamente, le linee guida dell’European Society for Medical Oncology (ESMO) raccomandano che la diagnosi di linfoma di Hodgkin sia posta su ampi campioni chirurgici. E’ noto infatti che le performance dell’agoaspirato nella diagnosi di linfoma di Hodgkin siano inferiori rispetto a quelle nel linfoma non Hodgkin.
Lo studio del gruppo americano di Gandotra e coll. è incentrato su una casistica raccolta nel lasso di tempo di otto anni, comprendente 806 pazienti nella cui diagnostica differenziale rientrava il linfoma. Tali pazienti sono stati sottoposti a EBUS/TBNA, effettuando il campionamento con ago 22G, con differenti modalità di sedazione e con l’utilizzo della Rapid On Site Evalution (ROSE). Nell’ambito della popolazione oggetto dello studio, 20 pazienti ebbero diagnosi di linfoma al termine del percorso diagnostico: in 17 di essi a consentire la diagnosi e la sottotipizzazione (necessaria e sufficiente per impostare idonea terapia) era stato l’utilizzo dell’EBUS/TBNA. Nei 3 casi in cui l’EBUS/TBNA non si era rivelato dirimente (presenza di cellule atipiche non meglio tipizzabili), la diagnosi è stata successivamente posta tramite biopsia escissionale (2 pazienti) o per gli elementi di forte sospetto per recidiva di precedente linfoma (1 paziente). Il numero di pazienti nella popolazione studiata è in linea con diversi altri studi pubblicati in questo ambito. Le dimensioni dei linfonodi sottoposti ad agoaspirato (riguardanti le stazioni 4, 7, 11, 12) erano in media di 21±10 mm. La sensibilità osservata è stata delll’85% complessivamente (78% nella prima diagnosi e 91% nella recidiva).
Sebbene dunque la sensibilità non raggiunga i livelli che si riscontrano nel carcinoma polmonare (a piccole cellule e non a piccole cellule), le performance dell’EBUS/TBNA nel linfoma sono da considerare importanti come esame che possa essere svolto in prima battuta, in particolare nei centri in cui vi è possibilità di eseguire la valutazione microscopica estemporanea del campionamento (ROSE) (1, 2). L’eventualità di un riscontro non dirimente, del resto, non preclude l’esecuzione di una successiva mediastinoscopia, che tuttavia può essere evitata in un’ampia quota di pazienti. Occorre inoltre considerare che le casistiche riportate in letteratura sono in massima parte rappresentate da pazienti nei quali sono stati utilizzati aghi da 21G e da 22G (1, 2); da qualche anno sono a disposizione in commercio aghi da EBUS/TBNA di dimensioni maggiori (19G), che possono rivelarsi particolarmente utili proprio quando siano necessari campioni di tessuto più ampi (3, 4). Sebbene non siano ancora riportate in letteratura ampie casistiche in questo contesto, nei pazienti affetti da sospetta patologia linfomatosa (o da sospetta recidiva di linfoma) l’utilizzo di questi aghi può avere particolare utilità.
In conclusione, aumentano le evidenze che l’ecoendoscopia rappresenti una valida metodica per conseguire con bassa invasività e costo contenuto diagnosi di patologie mediastiniche, anche al di fuori della patologia tumorale maligna del polmone; tra quelle in cui l’EBUS/TBNA trova particolare utilità vi può essere anche il sospetto linfoma. 

Bibliografia

1) Dooms C, Vander Borght S, Yserbyt J, et al. A randomized clinical trial of Flex 19G needles versus 22G needles for endobronchial ultrasonography in suspected lung cancer. Respiration. 2018;29:1-8.
2) Grosu HB, Iliesiu M, Caraway NP, et al. Endobronchial ultrasound-guided transbronchial needle aspiration for the diagnosis and subtyping of lymphoma. Ann Am Thorac Soc 2015;12:1336-44.
3) Moonim MT, Breen R, Fields PA, Santis G. Diagnosis and subtyping of de novo and relapsed mediastinal lymphomas by endobronchial ultrasound needle aspiration. Am J Respir Crit Care Med 2013;188:1216-23.
4) Kinoshita T, Ujiie H, Schwock J, et al. Clinical evaluation of the utility of a flexible 19-gauge EBUS-TBNA needle. J Thorac Dis 2018;10:2388-96.