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E’ noto che i bambini con una flora batterica intestinale ben diversificata presentano un minor rischio di sviluppare eczema e malattie allergiche, infatti la stimolazione del sistema immune mediante esposizione a germi commensali costituisce un significativo fattore protettivo (1). Questo riscontro rientra, più in generale, nelle recenti acquisizioni sull’importanza della “biodiversità” nell’etiologia di numerose patologie infiammatorie di interesse internistico a carico delle vie digestive, del fegato, dell’apparato osteoarticolare e delle vie aeree (2). Per “biodiversità” si intende l’alterato equilibrio tra esseri viventi, umani o animali, e mondo vegetale, questa caratteristica essenziale per la vita sul pianeta si sta perdendo sia per i danni indotti dall’inquinamento sia per la modifica degli stili di vita dell’uomo moderno. Prendendo come esempio gli alimenti, molti di questi ultimi vengono attualmente ingeriti dopo processi industriali che li rendono più “salutari” e con minor carica microbica (vedi ad esempio il latte). In questo studio veramente originale pubblicato sull’autorevole rivista “Pediatrics”, Hesselmar et al. (3) hanno voluto valutare se la pratica di pulire i pacificatori dei bambini passandoli prima nella propria bocca, ancora diffusa in alcuni gruppi familiari, potesse in qualche maniera influenzare lo sviluppo dell’allergia. E’ stato infatti chiesto ai genitori di 184 bambini (18-36 mesi di vita) esaminati per allergia respiratoria/alimentare, oltre agli altri comuni quesiti clinici ed anamnestici, le modalità di pulizia dei pacificatori, mediante passaggio nel cavo orale dei genitori o mediante lavaggio/ bollitura. La tipologia dei germi presenti nel cavo orale dei piccoli è stata valutata mediante cultura su campioni di saliva prelevati da ogni soggetto.
I risultati dello studio hanno dimostrato che i bambini allevati da genitori che usavano “pulire” i ciucci mediante succhiamento nella propria bocca, erano a minor rischio di sviluppare asma, eczema e sensibilizzazione allergica rispetto ai bambini di genitori che usavano altri metodi (bollitura in acqua). Anche alcuni parametri di laboratorio, come ad esempio la conta degli eosinofili circolanti, era significativamente più bassa nei bambini i cui “pacificatori” erano stati puliti nel cavo orale rispetto a quelli che avevano subito un processo di bollitura. Parimenti la flora batterica del cavo orale era significativamente differenziata nel primo gruppo di bambini rispetto al secondo. Questi risultati trovavano ulteriore conferma se, oltre alla pratica della pulizia del ciuccio mediante succhiamento, i bambini erano nati mediante parto vaginale rispetto a quelli nati mediante taglio cesareo durante il quale non vi è il passaggio del feto attraverso il canale del parto ove sono presenti numerosi altri germi abituali (4). Il taglio cesareo infatti, essendo una pratica chirurgica, viene espletato in condizioni di sterilità e, di fatto, non consente alcun contatto diretto tra i liquidi biologici della madre e quelli del feto. E’ verosimile, secondo gli autori, che il taglio cesareo induca una maggiore attenzione sulla “sterilità” nei contatti madre-neonato mentre tale atteggiamento è meno spiccato nelle donne che partoriscono in maniera “naturale”. Gli autori concludono che la pulizia del ciuccio mediante una pratica giudicata da molti “anti-igienica”, costituisce un fattore protettivo nei confronti dello sviluppo di manifestazioni allergiche verosimilmente mediante la stimolazione immunologica dei germi presenti nella saliva dei genitori che venivano trasferiti nel cavo orale dei bambini. Ulteriori studi condotti su popolazioni più ampie di bambini e con controlli distanziati nel tempo (es. fino ai 6-8 anni) potranno confermare in maniera ancora più convincente questa conclusione. 

Bibliografia

  1. Bisgaard H, Li N, Bonnelykke K, et al. Reduced diversity of the intestinal microbiota during infancy is associated with increate risk of allergic disease at school age. J Allergy Clin Immunol 2011; 128: 646-52
  2. Haahtela T, Holgate S, Pawankar R, et al. The biodiversity hypothesis of allergic disease: World Allergy Organization Position Statement. World Allergy Organ J 2013;6:3
  3. Hesselmar B, Sjoberg F, Saalman R, et al. Pacifier cleaning practices and risk of allergy. Pediatrics 2013; 131: e1829-37
  4. Bager P, Melbye M, Rostgaard K, et al. Mode of delivering and risk of allergic rhinitis and asthma. J Allergy Clin Immunol 2003; 111: 51-56