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La pandemia da SARS-CoV-2 ha determinato una rilevante limitazione alla esecuzione di visite ambulatoriali, esami strumentali ed avvio di talune procedure terapeutiche non COVID-19.
La ripresa di qualsiasi attività diagnostico-terapeutica in ambito sanitario, sia in regime di ricovero che ambulatoriale, non può prescindere da misure di prevenzione e controllo e pertanto anche i Centri per la diagnosi e cura dei disturbi respiratori durante il sonno dovranno mettere in atto una serie di protocolli per riprendere l’attività in piena sicurezza sia per i pazienti che per il personale che vi opera. Il processo decisionale basato sull’evidenza è lo standard ideale, ma le conoscenze su questa nuova patologia sono in rapida evoluzione.
E’ consigliabile una ripresa graduale delle attività e un triage che permetta di avviare al percorso i soggetti con forme di maggiore severità in considerazione delle comorbilità, del grado di sonnolenza diurna e dell’attività lavorativa.

Il Documento Nazionale, oltre a suggerire le modalità più idonee per l'accesso alle Strutture Sanitarie, prevede 4 Fasi per la ripresa dell’attività:
Fase 1 – La stesura della cartella clinica
Fase 2 – L’esecuzione dell’esame diagnostico
Fase 3 – L’avvio alla terapia con PAP
Fase 4 – Follow-up
e le Raccomandazioni finali.

Il Documento è completato dal Vademecum della sanificazione a cura dell'Unità di Informazione e Comunicazione del Centro Nazionale Sostanze Chimiche, Prodotti Cosmetici e Protezione del Consumatore dell'Istituto Superiore di Sanità.

Scarica il documento I DRS in epoca COVID-19