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Le linee Guida Internazionali sull’asma focalizzano esclusivamente i sintomi respiratori (SR) della malattia o, al più, i sintomi legati alle co-morbidità. Questa visione del quadro clinico presuppone che la bronco-ostruzione sia un evento completamente avulso dalle influenze di altri organi o apparati. Al contrario, è stato ampiamente dimostrato che, almeno in parte, l’omeostasi delle vie aeree è sotto controllo di entrambi i sistemi autonomi (simpatico e parasimpatico) che modulano la funzione di altri organi ed apparati. Inoltre i dati della letteratura sulla presenza di sintomi extra-respiratori (ER) nell’asma sono estremamente carenti (1,2). Lo scopo di questo studio è stato la caratterizzazione e la quantificazione della sintomatologia ER che compare prima di un peggioramento dei SR al fine di dimostrarne l’eventuale valore predittivo.
A 23 centri di Allergologia Italiani è stato chiesto di raccogliere dati su almeno 20 pazienti consecutivi affetti da asma bronchiale. E’ stato utilizzato un unico “form” contenente tutte le informazioni riguardo la malattia asmatica (età di esordio, abitudine tabagica, presenza di atopia, gravità dei SR ecc.) e, se il caso, l’elenco dei sintomi ER (ne sono stati indicati n° 27 originati da vari organi ed apparati). Se presenti, è stato chiesto al paziente di quantificare l’intervallo temporale tra sintomo ER e peggioramento dei SR (< di 3 ore, tra 3 e 6 ore, > 6 ore). Sono stati esclusi i casi in cui tali sintomi ER avevano un’etiologia definita (es. GERD, infezioni, uso di broncodilatatori ecc.).
Sono stati reclutati 806 pazienti asmatici, età media 36,2 anni (range 8-75), 278 (54,50%) erano di sesso femminile. In questo contesto 510 (63,27%) avevano riportato la presenza di almeno 1 sintomo ER. In accordo con le Linee Guida GINA, abbiamo classificato 304 di tali soggetti come asmatici persistenti moderati/severi mentre i rimanenti 206 risultavano asmatici intermittenti o persistenti di grado lieve. L’indagine statistica è stata condotta con l’analisi della varianza su questi due gruppi di soggetti.
Ansia, cefalea, palpitazioni e prurito rispettivamente, sono risultati i sintomi ER caratterizzati da maggiore frequenza (eguale o superiore al 25%), mentre eccitazione e disturbi del sonno si attestavano su frequenze inferiori (eguali o superiori al 10%). L’analisi della varianza tra i pazienti con sintomi moderati/severi rispetto a quelli con sintomi intermittenti o persistenti lievi è risultata statisticamente significativa (F=36,53, P< 0,001). Nella maggioranza dei pazienti i sintomi ER si sono manifestati < 3 ore prima dell’inizio di una crisi asmatica in maniera statisticamente significativa (p<0,001).
I risultati di questo studio dimostrano che la presenza regolare di sintomi ER è più frequente di quanto si possa ritenere nei pazienti la cui asma sta per entrare in una fase di peggioramento (63,27%). E ciò è particolarmente significativo nei soggetti con malattia di grado moderato/severo. I sintomi comportamentali quali ansietà e, in misura minore, eccitazione o depressione rappresentano la categoria sintomatologica che più frequentemente può precedere un attacco asmatico (3,4). Esistono numerosi dati della letteratura che dimostrano come lo stress psicologico possa incrementare l’iper-reattività bronchiale mediante differenti meccanismi (es. attivazione mastocitaria e rilascio di mediatori, infiammazione, sbilanciamento del sistema nervoso autonomo) (5). E’ verosimile che l’attivazione vagale testimoniata da sudorazione, secchezza delle fauci, iperacidità, possa accompagnarsi contemporaneamente ad ostruzione bronchiale (6). Un esempio di ciò è l’associazione contemporanea di colica addominale e broncospasmo (7,8). Qualche dato in letteratura associa la cefalea a malattie allergiche (9) ed evidenze più numerose associano i disturbi del sonno con un maggior rischio di asma (10). Uno studio recente ha evidenziato che la presenza di sintomi NR è associata ad un minore controllo dell’asma in una popolazione pediatrica studiata mediante questionari somministrati dal medico di medicina generale (11).
In un’era in cui la diagnosi ed il management dell’asma si basa soprattutto sulla tecnologia, la conoscenza da parte dei medici, ma anche dei pazienti, che sintomi strettamente “clinici” ER possano essere predittivi di un imminente attacco asmatico può essere estremamente importante nella tempistica del trattamento terapeutico e nell’evitare il ricorso a visite di emergenza nelle aree ospedaliere di emergenza.


Bibliografia

1-    Beer S, Laver J, Karpuch J, et al.  Prodromal features of asthma. Arch Dis Child 1987;62:345-58.
2-    Ronchetti R, Villa MP, Matricardi PM, et al. Association of asthma with extra-respiratory symptoms in schoolchildren: two cross-sectional studies 6 years apart. Pediatr Allergy Immunol 2002;13:113-8.
3-    Lietzén R, Virtanen P, Kivimaki L, et al. Stressful life events and the onset of asthma. Eur Respir J 2011; 37:1360-5.
4-    Rod NH, Kristiensen TS, Lange P, et al. Perceived stress and risk of adult-onset asthma and other atopic disorders: a longitudinal study. Allergy 2012;67:1408-14.
5-    Ritz T, Kullowatz A, Goldman MD, et al. Airway response to emotional stimuli in asthma: the role of the cholinergic pathway. J Appl Physiol 2010;108:1542-9.
6-    Oflu A, Soyer OU, Tuncer A, et al. Eccrine sweat response in children with asthma. Allergy 2010; 65:645-8.
7-    Caffarelli C, Deriu FM, Terzi V, et al. Gastrointestinal symptoms in patients with asthma. Arch Dis Child 2000;82:131-5.
8-    Ano S, Morishima Y, Ishii Y, et al. Defecation-related asthma. Intern Med 2013;52:685-7.
9-    Lee YS, Lee GD, Lee JS, et al. Is daily headache related to asthma? Results from a population-based survey. J Asthma 2013;50:745-50.
10-    Daniel LC, Boergers JL, Kopel SJ, Koinis-Mitchell D. Missed sleep and asthma morbidity in urban children. Ann Allergy Asthma Immunol 2012;109:41-6.
11-    Newton LP, Osei-Akosa Y, Strunk RC, et al. Nonrespiratory symptoms before loss of asthma control in children. J Allergy Clin Immunol: In Practice 2013;1:304-6.